Un ‘piano Marshall’ e l’eliminazione di tutte le discariche censite presenti nelle cave del territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Sono le richieste contenute in un documento del Consiglio direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio elaborato al termine di una riunione cui hanno partecipato i consiglieri e il presidente Agostino Casillo, per fare il punto sugli ultimi incendi devastanti. ”Il lavoro intrapreso per il rilancio dell’area protetta da parte del Consiglio, sin dal suo insediamento alcuni mesi fa, andrà avanti con più forza e determinazione di prima. Non ci fermeremo di fronte alla barbarie” si legge nel documento. ”Tuttavia, oggi più che mai, l’Ente Parco metterà in campo tutto ciò che è in suo potere per portare il Parco Nazionale del Vesuvio ai livelli delle migliori aree protette internazionali. E’ evidente che dopo questo evento è cambiato tutto. Le linee programmatiche che avevamo tracciato saranno modificate in funzione di questa nuova stagione di cui saremo protagonisti. Oggi serve un grande progetto, un vero e proprio ‘piano Marshall’ per far sì che si superino tutte le criticità che da decenni non hanno permesso al Parco di diventare quel motore di sviluppo sostenibile capace di cambiare il corso della storia dell’area vesuviana”. Stretta cooperazione e sinergia tra tutti i livelli istituzionali, sono elementi fondamentali per sciogliere i nodi che attanagliano i territori del Parco. ”Il Parco è pronto ad un impegno totale, il Consiglio a fare scelte politiche forti, ma chiederemo senza mezzi termini a tutte le altre istituzioni coinvolte di fare lo stesso. Come per gli incendi e l’abusivismo, temi su cui l’Ente Parco ha competenze limitate ma in ogni caso non si è tirato indietro dallo svolgere un ruolo di regia e di trait d’union tra i diversi livelli istituzionali competenti su tali problematiche”. Altro tema caldo quello dei rifiuti ”dove il Parco non ha competenze di intervento ma chiederà e pretenderà con forza che si superino le contraddizioni ancora presenti nel Parco Nazionale del Vesuvio”. “Contraddizioni che vengono dal passato” spiega il documento “e che il Parco non ha assolutamente contribuito a creare. Anzi, ne ha subito i nefasti effetti sia in termini di tutela alla biodiversità e del patrimonio naturalistico che di immagine e di autorevolezza istituzionale. A cominciare dalla eliminazione di tutte le discariche censite presenti nelle cave all’interno del territorio del Parco, cicatrici che è arrivato il momento di rimarginare”.

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