“Nei prossimi cinque anni in Campania andranno in pensione 60.000 addetti che oggi lavorano nella pubblica amministrazione, possiamo sfruttare questa occasione studiando il fabbisogno dei territori per fare un salto di qualità nell’efficienza della macchina pubblica”. Così il sottosegretario alla funzione pubblica Angelo Rughetti ha lanciato oggi a Napoli il protocollo d’intesa governo-Regione, firmato con Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, che prevede uno studio delle figure professionali che servono ai Comuni per poi indire dei concorsi su base regionale. “La Regione Campania – ha spiegato Rughetti – ha un’età media di lavoratori molto alta, soltanto il 3% a meno di 35 anni. Studiando quello che serve nei prossimi cinque anni ai territori alle imprese e cittadini cercheremo di scegliere le persone che sono utili a questi territori. Noi lo faremo con la Campania per due motivi: perché De Luca aveva lanciato il suo programma di assunzioni nella p.a. e questo non era sfuggito al governo, ma dovevamo trovare gli strumenti per raccogliere questa proposta, ora li abbiamo con la riforma Madia. La seconda è che la Campania, per i dati di crescita e la qualità del lavoro, è la Regione in cui un progetto pilota come questo può trovare terreno fertile”. Secondo i dati forniti da Rughetti, in Campania ci sono 270.000 dipendenti pubblici, di cui meno di ottomila hanno sotto i 35 anni, 117.000 sono fino ai 50 anni e 60.000 oltre i 60 anni. Ai cronisti che gli chiedevano se rendere i concorsi dei Comuni su base regionale contribuisca alla lotta al clientelismo locale, Rughetti ha risposto: “L’adesione è su base volontaria da parte dei Comuni. Noi parliamo di rendere omogenee le procedure concorsuali da ente a ente ma è chiaro che così le procedure saranno più trasparenti e sarà più facile controllare anche da parte dei cittadini quale Comune aderisce a chi no”. Sul tema è intervenuto anche il presidente De Luca, sottolineando che “i Comuni hanno la loro autonomia, come pure la Regione ha una sua autonomia in termini di moral suasion, nel senso che noi abbiamo i soldi”. Il piano previsto dal protocollo d’intesa si base sul turn over dei dipendenti pubblici prossimi alla pensione: “Sostituiremo queste persone – ha detto Rughetti – risparmiando, perché le regole sono già nei saldi di finanza pubblica, quindi non aggraveremo il bilancio dello Stato. Le risorse già ci sono: la legge finanziaria attuale prevede che per ogni euro che spendevo per un dipendente pubblico che va in pensione posso spendere 75 centesimi”.