La polizia norvegese ha chiesto l’aiuto della giustizia francese e di Facebook nel caso che riguarda Anders Behring Breivik, l’uomo responsabile del duplice attentato di Oslo e Utoya. A renderlo noto, si legge sul sito di ‘Le Parisien’, e’ stato un responsabile dell’inchiesta. Ad oltre sette mesi dagli atacchi che hanno provocato la morte di 77 persone il 22 luglio, gli investigtori desiderano ascoltare il padre del giovane in prigione da allora, Jens Breivik, ex diplomatico che trascorre la sua pensione in Francia.
“Abbiamo inoltrato una richiesta di collaborazione giudiziaria e speriamo di poterlo sentire prima dell’inizio del processo”, il prossimo 16 aprile, ha spiegato il procuratore della polizia, Paal-Fredrik Hjort Kraby. “Non vuole venire in Norvegia ne’ recarsi all’ambasciata o in un consolato norvegese per farsi interrogare e quindi abbiamo dovuto sollecitare l’assistenza delle autorita’ giudiziarie francesi”, ha aggiunto. Gli inquirenti sperano quindi che l’uomo possa essere ascoltato in loro presenza dalla polizia francese. “Il padre non ha visto il sospetto da anni, non ha vissuto con lui da quando il figlio aveva un anno e dunque e’ una figura esterna ma resta importante per comprendere il personaggio” dell’estremista di destra, ha spiegato ancora la stessa fonte. Gli stessi investigatori hanno chiesto a Facebook di fornire loro informazioni sui profili aperti da Breivik e poi soppressi. “Sono molto restrittivi quando si tratta i fornire informazioni e lo fanno solo a titolo eccezionale. Ma abbiamo ricevuto segnali che indicano una loro disponibilita’ ad aiutarci”. “Si tratta di ricostruire i contatti che ha avuto, le amicizie”, ha concluso.