Che Lipsia al San Paolo, bello quasi con il Manchester City e capace, proprio come la squadra di Guardiola, di espugnare il San Paolo. Dopo il 3-1 in favore dei tedeschi nel match di andata, la qualificazione agli ottavi di Europa League per il Napoli è praticamente un miraggio. Chissà realmente quanto sarà dispiaciuto Sarri, anche se logicamente ora l’obiettivo scudetto diventa “pregnante” perché gli azzurri per adesso sono già fuori dalla Coppa Italia. Sarri non ha risparmiato inizialmente Hamsik, reduce da un problema alla schiena, e neppure Reina portando in panchina due portieri vista l’emergenza: cinque uomini indisponibili tra infortuni e squalifiche. Davanti Callejon punta centrale con Zielinski ala sinistra. Hasenhuttl ha deciso di giocarsela senza paura con due punte vere e esterni offensivi. Ottima la prova di Keita, centrocampista tuttofare di quantità e qualità. Lui, Bruma e Werner, autore di due conclusioni pericolose nei primi due minuti, hanno messo sotto pressione la difesa azzurra. Solito Napoli per interpretazione della partita, ma senza la consueta determinazione. Il Lipsia si è confermato squadra fisica ma di grande qualità che ha costretto Sarri a usare il contropiede. Il Napoli ha provato infatti a lanciare spesso Callejon in profondità, come al 20′ (parata di Gulacsi), ed ha rischiato di farsi prendere di infilata da Poulsen al 18′, conclusione a lato da ottima posizione. I tedeschi hanno reclamato un rigore per sospetto sgambetto in area di Rog ai danni di Laimer e comunque già nel primo tempo hanno fatto loro la partita arrivando con facilità al tiro (Bruma ha sbagliato una volée da centro area al 42′).
Ripresa al via senza cambi e con il Napoli chiamato ad alzare il ritmo ma costretto a soffrire un Lipsia capace di attaccare anche con i terzini tanto che Werner ha sprecato l’ennesima buona chance dopo un cross basso di Klostermann. Al secondo tiro in porta, però, il Napoli è passato in vantaggio: sponda di Callejon per Rog, palla ad Ounas e destro vincente dell’algerino. Non esattamente la specialità della casa, ma un gran diagonale. Sarri ha effettuato a quel punto i cambi programmati inserendo Insigne e Mario Rui ma ha continuato a rischiare grosso (miracolo di Reina su Poulsen con i piedi al 12′). Il vantaggio in pratica è stato un episodio che ha finito con lo scatenare, ancor di più, gli ospiti che al 16′ hanno pareggiato con Werner dopo una palla persa in modo sanguinoso da Diawara. Diagonale facile per il bomber del Lipsia dopo la finta smarcante di Poulsen. Con Allan dentro per Ounas il Napoli ha provato ad alzare il pressing, così da una iniziativa del brasiliano è nata una occasione per Insigne “murato” dal portiere avversario. Meritato, comunque, il vantaggio del Lipsia al 29′ con Bruma che ha solo dovuto spingere in porta il pallone recapitatogli da Poulsen scattato sul filo dell’off side e tenuto in gioco da Maggio. Gioia sfrenata per i 1500 tifosi ospiti, che si sono goduti al 93′ il contropiede del 3-1 concluso in rete da Werner, doppietta personale, su assist di Forsberg. Per i sostenitori azzurri, invece, non è rimasto che battere le mani agli avversari dopo aver battuto i denti per il freddo.