Ho trascorso moltissimo tempo a guardare il cursore del mouse lampeggiare. Cercavo le parole giuste per descrivere fedelmente la tragedia di una donna sola. Blackout totale. Mi rimbombavano nella testa le parole di quella signora perbene e dignitosa. Il suo volto nitidamente impresso negli occhi. Come se fosse qui davanti a me mentre non trovo ancora i termini appropriati per esprimere il mio disgusto nei confronti di chi ha cagionato a Chiara Pacifico un dolore così forte. Così immeritato. Così lancinante che mi è impossibile racchiuderlo in qualche frase. Troppo riduttivo. Temo ad ogni tocco dei tasti di non rispettare appieno la memoria del marito deceduto da poco. Si chiamava Pasquale Capasso. Era non vedente e affetto da distrofia muscolare. È morto anche per la sofferenza inflittagli da truffatori senza scrupoli. Da gente che sfigurerebbe anche davanti a una montagna di sterco. Da imbroglioni travestiti da imprenditori.
Mi andassero a querelare. Glielo urlerò nell’aula di giustizia: “Siete dei banditi, la feccia dell’umanità”. Gli sputerò in faccia. Perché è quello che meritano. Perché questa che non riesco a descrivere è la madre di tutte le vergogne del sacco edilizio di Orta di Atella. È una storia da brividi che ti scava dentro e alimenta la fiamma della rabbia. E quella dell’odio. Non è possibile provare altri sentimenti verso i titolari della Capuano Costruzioni. Il paragone con la melma è offensivo per gli escrementi. Come definire esseri spregevoli e ripugnanti che approfittano della disabilità di un uomo onesto quanto sfortunato e di una donna in buonafede? Non riesco ad annoverare nella specie umana Domenico Capuano (deceduto, non ci dispiace), Lina Capuano (ex assessore) e Pasquale Garofalo, accusato dai pentiti di essere stato prestanome dei Casalesi. Padre, figlia e genero incarnano infamia e turpitudine. Rappresentano abiezione e squallore. Sono ripugnanti. Immondi. La loro società, sarebbe più calzante definirla un’associazione a delinquere, ha defraudato di ben 340mila euro Pasquale e Chiara. I risparmi di una vita.
I titolari della Capuano Costruzioni hanno venduto a una famiglia irreprensibile una casa pignorata, poi messa all’asta e infine ceduta a un acquirente. L’azienda-associazione a delinquere dopo la compravendita (sottoscritta nel 2005) e all’insaputa dei proprietari accese un mutuo senza onorarlo. La banca si è rifatta appropriandosi della casa in via De André n. 27 ad Orta di Atella. Dove vive dal 2006 la signora Pacifico. E dove fino a poco fa abitava il signor Pasquale Capasso prima che la Gran Consolatrice lo strappasse all’affetto dei suoi cari. Quella stessa casa costata 340mila euro e interamente finiti tramite assegni alla Capuano Costruzioni tra il 2005 e il 2007. I titolari della ditta-associazione a delinquere non si sono nemmeno preoccupati di ultimare i lavori. Hanno approfittato del fatto che il contratto non fu trascritto e della mancanza del rogito notarile. Avete la merda al posto del cuore. Vi siete arricchiti, certo, ma come persone non valete nulla. Sporchereste anche il fango. Domenico Capuano si dovrebbe rivoltare nella tomba. Pasquale Garofalo e Lina Capuano (si sono separati e sono zii del presidente del consiglio comunale Nando D’Ambrosio) dovrebbero tatuarsi sulla fronte: “Faccio schifo”. E dovrebbero murarsi vivi.
Come fate a uscire di casa? A guardare in faccia i vostri figli? A dormire la notte? Come riuscite a non avere rimorso per il male che avete procurato a Pasquale e a Chiara? Entro il prossimo 20 dicembre la signora Pacifico dovrà abbandonare la propria abitazione. È la sua. L’ha pagata profumatamente. Ma dovrà andarsene. La giustizia degli uomini l’ha dichiarata occupante abusiva della sua dimora. Che abominio. La casa presenta vizi urbanistici. Non è in regola. La famiglia Capasso non lo sapeva. Quella Capuano sì. Chiara ha imballato alla meglio i mobili e ha raccolto in scatoloni i ricordi legati al suo Pasquale. Prima di Natale lascerà per sempre il civico 27 in via De André ad Orta di Atella. Non sa dove andare a vivere. Pasquale Garofalo e Lina Capuano andranno a sciare. Vi auguro ogni male. Spero che passerete le peggiori vacanze della vostra vita. Non so come dirlo. Non trovo le parole per esprimervi tutto il mio disprezzo e raccontare la tragedia di una donna sola. In bocca al lupo, Chiara.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA A CHIARA PACIFICO
(riprese e montaggio di Luigi Viglione)