Dieci e lode. Merita il massimo il professore Giuseppe Dell’Aversana. Di fronte alle tristi e squallide vicende di Mimmo Iovinella il sindaco di Sant’Arpino ha usato il pugno di ferro. E lo ha costretto a dare le dimissioni da assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica. Il primo cittadino stamattina gli ha sbattuto in faccia la comunicazione di revoca delle deleghe. “Se non passi la mano la rendo ufficiale e pubblica!”. Solo a quel punto Iovinella ha mollato l’osso e ha gettato la spugna. Da oggi non fa parte più della giunta. Una bella notizia per la maggioranza e soprattutto per la città. Già da diversi giorni l’esponente di spicco del Pd era finito in cattive acque. Prima la stangata del pignoramento dell’indennità di assessore per non aver versato i contributi alla cassa per geometri. Una “sfogliatella” di circa 20mila euro che pretendeva pagassero i cittadini al suo posto. Poi la “scoperta” che incassava illegittimamente due indennità di funzioni, quella di assessore e componente del Cda del Consorzio Idrico Terra di Lavoro. Per legge non poteva mettersi in saccoccia due stipendi “politico-amministrativi”.

Dopo 7 lunghi mesi il “caso” è finalmente scoppiato. Nel frattempo Iovinella si è pappato 5.550 euro dalle casse comunali. Soldi che dovrà restituire quanto prima altrimenti il Comune dovrà procedere d’ufficio per recuperare le somme. Il versamento dovrà essere tutto d’un colpo ovviamente. Ma visto che Iovinella ne ha combinate di cotte e di crude non escludiamo che possa immaginare, anzi sognare, di chiedere un rateizzo. L’amministrazione comunale mica è l’Equitalia! Ma, ripetiamo, non ci sorprenderebbe più di tanto. Tra un guaio e l’altro l’ormai ex assessore aveva tra l’ilarità generale rinunciato all’indennità di carica, soldi di altri e non suoi, nella Speranza di salvare la poltrona. Oggi è giunta il giorno del giudizio. Dell’Aversana ha usato il machete. Iovinella è stato decapitato. Campania Notizie ha vinto un’altra battaglia per la legalità. Bravo sindaco.

Mario De Michele

 

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