“Noi operiamo nell’interesse delle casse comunali ed invitiamo la testata giornalistica di Campania Notizie a venire al Comune per constatare quanto affermiamo”. Attraverso una nota stampa il sindaco Giuseppe Dell’Aversana interviene sul caso sollevato dal nostro portale sull’apertura del centro commerciale Conad a Sant’Arpino in prossimità del cinema-teatro “Lendi”. Il primo cittadino ricostruisce fedelmente l’iter tecnico della procedura che ha fatto sorgere la struttura. Quello che dice è vero. Peraltro conferma il contenuto dall’articolo pubblicato su Campania Notizie. Il punto cruciale però non è ciò che dice Dell’Aversana ma quello che non dice. Ci riferiamo al mancato versamento dei costi di costruzione da parte della società Ante Immobiliare, titolare della concessione edilizia. Su questo punto il sindaco è scaltro. Però non abbastanza da sviarci. Siamo osservatori attenti. Non a caso nel nostro pezzo di denuncia ci siamo soffermati sul certificato di agibilità in possesso dell’azienda costruttrice del centro commerciale.
Il via libera al Conad fu dato nel gennaio 2012 dell’amministrazione Di Santo. Per il rilascio della concessione furono versati 52.139 euro per gli oneri di urbanizzazione, mentre per i costi di costruzione venne acquisita una polizza fideiussoria di 81.348 euro a garanzia del pagamento da effettuare entro novembre 2013. Gli oneri di urbanizzazione e i costi di costruzione sono regolamentati dalla legge 10 del ’77, più nota come Bucalossi. Nel comunicato stampa Dell’Aversana sottolinea che la sua amministrazione “nell’ambito di una complessiva azione di recupero di tutte le mancate entrate, il 22 agosto 2016, intima Ante Immobiliare a versare 113.888 euro pari ad 81.348 euro iniziali oltre agli interessi maturati dal novembre 2013 avendo verificato il mancato versamento”. Tutto verissimo. Così come è veritiero, come sostiene il sindaco, che il 26 febbraio di quest’anno viene rilasciato un permesso di costruire per il completamento del complesso commerciale autorizzato nel gennaio 2012 e prima del rilascio vengono versati oltre 9.000 euro pari al 30% del contributo di costruzione determinato in 27.600 euro. Viene inoltre acquisita una polizza fideiussoria per la residua somma.
“In data 25 settembre 2018 – scrive Dell’Aversana – perviene SCA (segnalazione certificata di agibilità, ndr) per agibilità dei locali e considerato che era completa di tutti i documenti l’ufficio non emette alcun atto ostativo o interruttivo. In data 3 ottobre 2018, sono poi pervenute istanze per l’apertura di una media struttura di vendita extralimentare e di una media struttura di vendita extralimentare e alimentare. Il responsabile del servizio autorizza l’apertura di entrambe le strutture”. Ecco, siamo arrivati al dunque. E cioè a quello che il sindaco Dell’Aversana dovrebbe dire ma omette di farlo. La riprova la fornisce lui stesso. “Dalla visione degli atti – si legge nella nota stampa – si riscontra il mancato pagamento dei costi di costruzione relativamente alla parte garantita dalla polizza fideiussoria presentata per il rilascio del vecchio permesso di costruire dell’anno 2012. Abbiamo dato disposizione all’ufficio urbanistico per attivare tutto quanto occorre per addivenire al ricalcolo delle somme dovute ed il responsabile del servizio preposto sta provvedendo ad emanare i conseguenti provvedimenti necessari a garantire l’entrata nelle casse comunali dei costi di costruzione del vecchio permesso di costruire”.
Dell’Aversana aggiunge: “Infine ci preme precisare che gli attuatori dell’intervento sono persone perbene e gran lavoratori a cui interessa operare nel rispetto delle leggi ed in base a quanto previsto dagli art. 24 e 25, D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, il certificato di agibilità costituisce un’attestazione in ordine alla sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico degli edifici e degli impianti tecnologici in essi installati e la motivazione addotta per negare il rilascio non risulta avere alcun fondamento normativo. Infatti – conclude il primo cittadino – il certificato di agibilità assolve all’esclusiva funzione di controllo sanitario-urbanistico rispetto alla concessione edilizia rilasciata e non è possibile negare il certificato di agibilità per il versamento in ritardo dei contributi di costruzione”.
Fermi tutti. Stavolta non è Campania Notizie, testata giornalista “brutta e cattiva”, ad accusare Dell’Aversana. È lui stesso ad autoincolparsi. Per legge (lui da “Legalitario” le cita spesso) il Comune è tenuto ad effettuare i necessari controlli per verificare se la ditta che ha presentato la Sca con autocertificazione sia in possesso di tutti i requisiti previsti dalle normative vigenti. Uno dei requisiti imprescindibile è proprio quello di aver pagato tutti oneri imposti dalla Bucalossi entro l’ultimazione dei lavori. Il sindaco ammette che non sono stati versati tutti gli oneri concessori. Annuncia che è stata data “disposizione all’ufficio urbanistico per attivare tutto quanto occorre per addivenire al ricalcolo delle somme dovute”. Rimarca che “il responsabile del servizio sta provvedendo a garantire l’entrata nelle casse comunali dei costi di costruzione”.
Eh, eh, eh. Non si fa così. Manca l’ultimo passaggio. Dell’Aversana non ne fa cenno. Il certificato di agibilità non è regolare. Il Comune avrebbe dovuto incassare tutti gli oneri concessori entro l’ultimazione dei lavori. E il centro Conad è stato completato, eccome, con tanto di inaugurazione alla presenza del primo cittadino. Il sindaco non può non sapere che funziona così. Ad ulteriore riprova dell’illegittimità della procedura c’è un elemento che inchioda il responsabile comunale e l’amministrazione. Prima di autocertificare l’agibilità della struttura la ditta ha presentato all’ufficio preposto una richiesta di rateizzo di circa 45mila euro per completare il pagamento dei costi di costruzione. Quindi sono gli stessi atti di cui parla il sindaco a confermare la fondatezza della denuncia di Campania Notizie. La legge non prevede il rateizzo. Il ricalcolo delle somme dovute è a scoppio enormemente ritardato. E in ogni caso inficia la segnalazione certificata di agibilità (Sca). Possibile mai che il primo cittadino non lo sappia? È troppo navigato per fare lo gnorri. Qual è l’anello debole nella catena dei controlli? È di questo che deve dar conto Dell’Aversana.
Noticina a margine. Il sindaco omette di dire un’altra cosa. Dovrebbe quanto meno abbozzare un cenno su una fortuita coincidenza. Tra i dipendenti del centro commerciale figura anche la figlia del comandante dei vigili urbani Lucio Falace. Potrebbe ad esempio dire che è stata assunta perché è capace e competente. E si è meritata il posto perché possiede un curriculum più lungo dei moltissimi giovani disoccupati di Sant’Arpino. Nella nota stampa non ha fatto alcun riferimento all’assunzione della figlia del capo della polizia municipale. Caro sindaco, è inutile che si spertichi nell’elogiare gli imprenditori. Sull’onestà dei costruttori non nutriamo alcun dubbio. Quello che non ci convince per nulla e sui cui bisogna fare chiarezza ma su tutto e tutti riguarda l’azione di controllo dell’amministrazione comunale.
Campania Notizie accoglie molto volentieri l’invito di Dell’Aversana (gli telefoniamo subito) a recarci al municipio per controllare gli atti. Ma chiederemo lumi dalla A alla Z perché le mezze verità sono l’altra faccia delle mezze bugie.
Mario De Michele