Ora è ufficiale. Con tanto di firma dal notaio. Come anticipato da Campania Notizie Sant’Arpino entra a far parte dell’Acquedotti grazie all’acquisizione di quote da Orta di Atella. Dopo un lungo tira e molla i sindaci dei due Comuni hanno trovato l’intesa. A mediare tra le due posizioni degli enti locali la Ottogas, la parte privata della società idrica, che è a maggioranza pubblica. Alla fine il sindaco ortese Andrea Villano ha “perdonato” il suo omologo Giuseppe Dell’Aversana, che aveva avviato l’iter tecnico senza nemmeno avvisarlo, e ieri sera è stato sottoscritto l’atto notarile. Il consiglio comunale di Sant’Arpino approvò il 30 ottobre 2018 l’adesione all’Acquedotti. Fu deliberato l’acquisto di 1.500 quote (un euro ad azione) per un costo complessivo di 1.500 euro. Il provvedimento dell’amministrazione santarpinese non fu accolto bene da Villano e company. La squadra di governo ortese ha tenuto una serie di incontri per stabilire il da farsi. A fine dicembre dell’anno scorso fu conferito un incarico al professor Capalbo, esperto in economia aziendale. Il parere del docente universitario fu favorevole. Solo allora la maggioranza guidata da Villano ha alzato il disco verde alla vendita delle quote.
Secondo Capalbo non è necessaria neppure una deliberazione del consiglio di Orta di Atella. In base al suo parere la delibera consiliare del 2002, durante l’era Brancaccio, è legittima (noi nutriamo ancora molti dubbi). Tra circa un mese, il tempo di completare gli adempimenti burocratici, l’Acquedotti sarà operativa sul territorio di Sant’Arpino. Dell’Aversana l’ha spuntata. Ma per valutare benefici e costi della scelta dell’amministrazione bisognerà vedere la società idrica all’opera. E soprattutto verificare se le bollette saliranno. Quella sarà la vera prova del nove. La vera battaglia a garanzia della legalità e della trasparenza si giocherà sul terreno delle assunzioni. Per la politica la società Acquedotti è stata per troppi anni una mucca da mungere per fare clientelismo e sperperare soldi pubblici. Un carrozzone per sistemare amici e parenti. Si spera, e noi saremo sempre vigili, che da oggi la gestione aziendale non si intrecci con la politica. Altrimenti si continuerebbe a fare disastri.
Mario De Michele