Il week end trascorso in famiglia in una delle sue dimore dorate sparse per l’Italia è servito al primo cittadino Andrea Villano a riposarsi (con un vicesindaco come Peppe Roseto deve fare gli straordinari) e a mettere mano al nuovo scacchiere della giunta. In pole position per l’assessorato ai Lavori Pubblici e Urbanistica c’è Luigi Menditto. Un nome che piace molto a Villano. Aversano, 38 anni, laureato in Ingegneria Civile presso l’Università Federico II. Nel 2005 è stato vicesegretario provinciale del movimento giovanile dell’Udc. L’anno successivo diventa consigliere comunale di Aversa. Ha ricoperto anche la carica di vicepresidente regionale Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Nel 2009 è stato eletto consigliere provinciale sempre con l’Udc. Quattro anni dopo assume il timone della sezione Udc normanna. Nel 2016 si candida alle primarie del centrosinistra di Aversa sfidando Marco Villano del Pd che ha la meglio.

A fronte della giovane età Luigi Menditto vanta un curriculum politico che in pochi possono esibire sia in provincia di Caserta e che in Campania. Si è inoltre fatto valere anche nel campo professionale. Il sindaco Villano è fortemente intenzionato a puntare sull’ingegnere aversano. Ma è tutto da vedere. Il primo cittadino manterrà la promessa di nominare una squadra di governo composta da persone esperte e competenti o anche stavolta subirà i veti incrociati e la caccia alla poltrona dei suoi alleati?

Nel frattempo Maria Grazia Zagaria è già un ricordo lontano. Al suo posto è subentrata in quota Coraggio Maria Menditto, amica di vecchia data di Anna Castelli. Hanno condiviso per un periodo anche lo studio legale dei loro rispettivi mentori. Il consigliere di maggioranza ha fatto praticantato con l’avvocato Carlo Nugnes. Il neo assessore è uscita dalla “scuola” del noto amministrativista Saverio Griffo, indagato nell’inchiesta che ha travolto il Comune di Trentola Ducenta, sindaco Andrea Sagliocco in primis. Per un periodo Nugnes e Griffo hanno svolto la loro attività forense nello stesso studio. Dopo gli anni universitari proprio lì hanno rinsaldato la loro amicizia Castelli e Menditto. Quest’ultima non affianca più Griffo. Ma da lui ha imparato tanto. Nel bene e nel male. È scaltra e operativa a differenza del consigliere di Coraggio. In base agli accordi la Menditto resterà nell’esecutivo per almeno un anno. Soltanto in caso di disastri Villano le darebbe il benservito in anticipo. Alla fine dei 12 mesi Coraggio si prenderà un anno sabbatico e non avrà rappresentanti in giunta.

Negli ultimi due anni di amministrazione toccherà alla Castelli la carica di assessore (si salvi chi può!). Per entrare nella squadra di governo si dimetterà per fare spazio in Assise al primo dei non eletti di Coraggio. Chi? Ve lo sveliamo ma prudenzialmente consigliamo ai malati di cuore di assumere una massiccia dose di Cardioaspirina prima di leggere il nome. Si tratta di Mena Capasso. In questo caso non c’è nemmeno la speranza di salvarsi. Non resta che il suicidio o l’espatrio. Andrà infatti in onda la serie “Gli incompetenti al potere”. Di questo passo alle prossime comunali di Orta di Atella potranno ambire a un posto nel civico consesso anche Qui, Quo e Qua. Ritorniamo alle altre caselle della giunta. A breve diranno addio gli assessori Luigi Macchia e Caterina Torromacco. Il primo, delegato a Urbanistica e Lavori Pubblici, farà parte dello staff universitario che si occuperà della variante generale al Puc. Sarebbe quindi incompatibile. Ma il vero motivo alla base della sua dipartita è la totale inconsistenza amministrativa. Peggio di lui ha fatto solo la Torromacco di Campania Libera. Che il sindaco non vede l’ora di togliersi dai piedi. In sei mesi ha prodotto sulla carta la stesura della short list degli avvocati. In realtà se n’è occupato Nando D’Ambrosio che tra i legali ha tanti amici.

A proposito, il presidente dell’assise sarà in corsa alle prossime elezioni provinciali. Bisogna capire se si voterà col sistema degli ultimi anni (gli elettori sono i consiglieri dei Comuni casertani) oppure se si ridarà la parola ai cittadini con elezioni vere. In entrambi i casi D’Ambrosio brama per quella seggiola. Forse proprio per questo odia a morte Eduardo Indaco (Noi Ortesi) che nell’eventualità si tornasse a votazioni popolari potrebbe candidarsi alle provinciali. Piccola parentesi. Caro consigliere Vincenzo Moccia di Noi Ortesi, non mette piede al municipio da 27 giorni. Almeno oggi faccia una capatina pure solo per un caffè. Gli unici certi di restare in giunta sono Luigi Di Lorenzo (Noi Ortesi). Che se lo merita perché è competente e ha lavorato bene. E Peppe Roseto che non se lo merita perché è incompetente (che ne capisce di Bilancio e Finanze?) e non ha lavorato affatto. Nessuno si riesce a spiegare perché il sindaco Villano si sia innamorato di lui. Meno che mai quelli di Scegli Orta. Come dargli torto?

Non c’è alcuna motivazione valida per cui Roseto dovrebbe usurpare un posto nell’esecutivo che spetta al movimento. Per fortuna il vicesindaco è a scadenza breve. Si “abbuscherà” lo stipendio di 2.000 euro lordi al mese fino a giugno. Poi dovrà trovarsi un lavoro. Nel frattempo fa la spola tra le Cantine Caputo e Orta di Atella. Le Europee sono alle porte. E Roseto già in passato si è dissetato col “nettare degli dei”. Dalle fandonie che scrive su Fb il padre Arcangelo si direbbe che neppure lui sia astemio.

Mario De Michele

 

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