Degli ignoti hanno lanciato una bomba incendiaria e appiccato il fuoco al Red Hot Power Town, un pub in via Garibaldi. Un vile atto intimidatorio che potrebbe portare all’ipotesi di un ennesimo episodio riconducibile al racket che sta funestando incessantemente tutto il Napoletano da qualche mese o anche di un vile sfregio. La polizia di stato del commissariato di Torre del Greco, che sta indagando sul caso, non esclude alcuna pista. Il rogo causato dalla bomba di questa notte al pub di Carlo Esposito, inaugurato da qualche anno in zona Porto, ha sconvolto tutti anche perché atto del genere non avvenivano da tempo.
All’arrivo al locale, questa notte alle 4, il titolare Carlo Esposito ha trovato il rogo e allertato le forze dell’ordine. Dai primi accertamenti pare sia stato utilizzato del materiale infiammabile con benzina. “Non abbiamo rivenuto alcuna richiesta estorsiva – ha dichiarato – e non abbiamo litigato con nessuno. Saranno gli inquirenti a fare chiarezza”. Esposito, padre di Ilaria segretario provinciale dei Giovani Democatici, ha scritto un post su Facebook rugardo l’accaduto ricevendo la solidarietà di centinaia di persone, tra cui i sindaci di Torre del Greco ed Ercolano.
“Nonostante tutto siamo ancora qui, non meglio di prima o come prima, siamo come sempre perché infondo: Non ci avete fatto niente! Nonostante l’atto in se, nonostante i danni, nonostante ogni cosa noi restiamo in piedi, gli stessi che hanno iniziato un’avventura, gli stessi che stanno portando avanti un progetto più che solido e che dinanzi a nulla si fermeranno. Abbiamo sempre dato il massimo per chi ci ha sempre seguito, in modo tale da creare sempre un po il bisogno di noi, ma allo stesso tempo anche noi abbiamo bisogno di Voi, tutti Voi, come sempre, ma da oggi ancora di più”.
Sul posto il sindaco Giovanni Palomba, la consigliera regionale del Pd Loredana Raia, Cgil, Ascom, associazioni Antiracket Torre del Greco ed Ercolano, e molti commercianti solidali.