Torna l’ombra del racket sulle attività commerciali di San Giuseppe Vesuviano. L’altra notte è stato preso di mira un negozio di abbigliamento a ridosso del centro, la cui saracinesca d’entrata è stata raggiunta da alcuni colpi di pistola calibro 9. Tre i proiettili esplosi che hanno forato sia le lamiere sia le vetrine all’interno senza però frantumarle. Il negozio, molto frequentato, si trova poco lontano da piazza Garibaldi, nel quartiere Parco Ambrosio. Il proprietario ha comunque dichiarato agli uomini del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, incaricati di seguire le indagini, di non aver subito minacce estorsive di alcun genere.
La squadra anticrimine, coordinata dal dirigente Maurizio D’Antonio, sta visionando tutte le telecamere della zona per cercare tracce degli aggressori. Non è esclusa un’azione di ritorsione ai fini estorsivi. La polizia indaga a 360 gradi su un fenomeno che sta riprendendo piede nella cittadina vesuviana dopo una tregua durata qualche decennio. Una tregua rotta a giugno dello scorso anno prima con dei colpi di pistola e poi a settembre con un grosso ordigno dinamitardo che danneggiò una pizzeria del centro. In quel caso, però, gli inquirenti puntarono subito l’indice su tematiche legate a guerre di camorra di San Giovanni a Teduccio per alcuni legami di parentela dei proprietari della pizzeria. Cambiano invece gli scenari dell’avvertimento della scorsa notte al negozio di abbigliamento. I proprietari, di San Giuseppe Vesuviano, godono di un’ottima reputazione per cui la polizia segue le tracce di un avvertimento di tipo estorsivo che segna un nuovo punto nella criminalità del posto.

 

 

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