Legata e imbavagliata nel letto di casa. Così è stata ritrovata, priva di vita, Stefanina Fragliasso, 76 anni. A fare la terribile scoperta sono stati il marito e il figlio della donna che abitava al terzo piano di uno stabile di via Santa Lucia ai Filippini 176, alla periferia orientale di Napoli, a ridosso di via Gianturco. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Poggioreale, quelli delle Investigazioni Scientifiche, e quelli del Nucleo Investigativo. Agli investigatori i parenti della donna hanno riferito di essersi allontanati di casa per un’ora e mezzo e al loro rientro di essersi trovati dinanzi alla scena della casa messa a soqquadro e con la donna già senza vita. Per lei inutili i soccorsi. I primi rilievi svolti dagli investigatori non hanno segnalato segni di effrazione in casa né di violenza sul corpo della donna.
Presto per trarre conclusioni investigative, tuttavia al momento la pista della rapina finita male sembra la più accreditata dagli inquirenti che attendono di conoscere l’esito dell’autopsia disposta sul cadavere della signora. Sotto sequestro l’appartamento, impossibile allo stato dire se manchi qualcosa. Nei prossimi giorni verrà fatto un inventario. Ricostruite le ultime ore della donna, che era uscita di casa intorno alle 10 per fare la spesa. Tra le ipotesi al vaglio la possibilità che sia stata seguita da qualche malintenzionato o che fosse attesa da qualcuno che ne ha approfittato per intrufolarsi in casa. Con lei si erano usciti di casa anche il marito e uno dei figli, gli stessi che hanno ritrovato il corpo della donna senza vita quando sono rientrati in casa. Raccapricciante la scena davanti alla quale si sono trovati con la donna incerottata col nastro adesivo. Piedi e mani giunte legate, la bocca chiusa con lo scotch.
Da chiarire le cause del decesso, forse asfissia, o un infarto. L’autopsia farà chiarezza. Stupore nel rione: «Una famiglia di lavoratori, molto unita, con i figli che abitano nei paraggi della casa dei genitori», le voci del quartiere. Marito e moglie pensionati mentre i figli, titolari di un’attività commerciale, vivono nello stesso parco. Le indagini dei carabinieri non potranno giovarsi di testimoni nel palazzo: nessuno ha sentito eventuali grida da parte della donna, né trambusto in casa. Potrebbero essere utili, invece, le videocamere presenti in zona. Gli investigatori le passeranno al setaccio per vedere chi è entrato e uscito dal palazzo nelle ore che hanno preceduto l’omicidio.