Ha suscitato scalpore il caso che nei giorni scorsi è emerso in Friuli. Nella bufera in queste ore ci sono Isaia Gasparotto, ex deputato e già sindaco di San Vito, attualmente presidente di Ambiente servizi, e la figlia Cinzia che ha partecipato a una selezione per impiegato tecnico in Eco Sinergie, società controllata da Ambiente servizi con il 99,66%. La figlia del presidente di Ambiente servizi, Cinzia Gasparotto, è stata ammessa a un concorso di una partecipata della società guidata dal padre Isaia e scoppia il caso in provincia di Pordenone. La società Eco Sinergie ha indotto un bando di concorso per l’assunzione di due figure da impiegare. Al concorso hanno partecipato tre persone per il bando A (impiegato amministrativo) e una sola persona per il bando B (impiegato tecnico). Nessuno ha superato la prova per il bando A, mentre per la prova B è stato superato, tra l’altro con un ottimo risultato, dall’unica partecipante. La vicenda non è passata inosservata al consigliere Barbuto, poiché ha notato che unica ad essere ammessa e ad aver presentato domanda fosse la figlia del Presidente di Ambiente Servizi (partecipata totalmente pubblica). Una candidatura, secondo Barbuto, possibile grazie a una modifica all’articolo 24 del Codice etico di Eco Sinergie e di Ambiente servizi. “Com’è possibile – si chiede il consigliere – che sia permesso il cambio del regolamento interno, datato 12 dicembre 2018, in cui si stabilisce che i parenti dei dirigenti possano essere assunti con preventiva autorizzazione del consiglio di amministrazione? Una vera e propria forzatura strategica”. Ma il consigliere comunale di Porcia Elisa Barbuto chiede le dimissioni di Gasparotto e dei consigli di amministrazione di Ambiente servizi e Eco Sinergie.
Da Nord a Sud i casi non cambiano e alla consigliera Barbuto si aggiunge anche Rosa Capuozzo – consigliera comunale di Italia in Comune. Nel comune di Quarto l’esposto riguarda un servizio rifiuti che funziona ormai in proroga da mesi. Di fatto sta diventando una vera e propria assegnazione diretta con annessa assunzione di nuovo personale dipendente, residente nello stesso comune. Per trasparenza il consigliere Capuozzo chiede i nomi dei neo assunti ma, nonostante la richiesta di accesso agli atti per verificare eventuali legami di parentela con l’attuale amministrazione, non vengono forniti. Nell’esposto viene segnalata inoltre l’anomalia di una gara prima bandita, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, e poi ritirata, cambiando stazione appaltante. Solo con una l’amministrazione afferma che la gara era stata pubblicata per errore.