L’ottimo è il modo migliore per non raggiungere mai il tuo obiettivo. Molto probabilmente quello che hai già fatto è buono. E sarà anche sufficientemente adeguato per raggiungere i tuoi primi risultati. Da lì in poi c’è sempre da migliorare. Il neo sindaco di Gricignano Vincenzo Santagata si è ispirato al celebre motto l’ottimo è nemico del buono per collocare al posto giusto tutti i tasselli del mosaico della giunta. La prima cosa “buona e giusta” riguarda i tempi. Il primo cittadino vuole chiudere la partita già nelle prossime ore, cioè a una settimana dal voto. E i giochi sono quasi fatti. Anna Michelina Caiazzo, madame 1033 preferenze, sarà vicesindaco con delega all’Ambiente. Giuseppe Diretto, mister 959 voti, ritornerà a svolgere il ruolo di assessore ai Lavori pubblici (per la famiglia Lettieri è peggio del mito di Prometeo). Il dem Carlo Munno, reduce anche lui da uno strepitoso risultato elettorale, si occuperà di Pubblica istruzione. Ad Andrea Barbato, monsieur 678 preferenze, andrà il comparto delle Politiche sociali, inclusa la 328. Mentre Filomena Iuliano sarà la delegata allo Sport.
In sintesi l’esecutivo sarà composto dai primi cinque eletti. C’è sicuramente un’anatra zoppa ma come detto l’ottimo è nemico del buono. Più intricato il discorso sulla poltrona di presidente del consiglio. La persona più indicata per ricoprire il prestigioso e delicato ruolo è senza ombra di dubbio Gianluca Di Luise. Esperto, competente e di alto spessore il leader di Gim sarebbe l’uomo giusto al posto giusto. Ma, udite udite, è lui stesso ad aver rifiutato l’offerta del sindaco Santagata perché il suo unico obiettivo è far partire senza intoppi la nuova amministrazione comunale. Di Luise, chapeau. Il minimo sarebbe assegnargli come consigliere una delega pesante, tipo Bilancio o Attività produttive. Chi vivrà vedrà. La sedia di capo dell’assise sarà probabilmente occupata da Marilena Fusco (549 voti). In tal caso, alla luce del trionfo di Domenico Della Gatta e dello zio Giovanni Di Foggia, per Lettieri&sons si materializzerebbe anche il mito di Sisifo. Una delega importante, quella all’Urbanistica, andrà ad Alfonso Buonanno. Tutto il resto è noia.
L’unica certezza è che Santagata farà in fretta. Giustamente. Dalle urne è uscito un plebiscito per la lista SiAmo Gricignano. Sette elettori su 10 hanno scelto l’attuale sindaco. Un plebiscito. Che di contro è una mortificazione politica e personale per il competitor Vittorio Lettieri, alias lo “Spocchioso”. Il borioso timoniere di Gricignano al centro non ha però calcolato, forse per la giovane età o forse perché troppo tronfio, che la presunzione (che di per sé non è negativa) va conquistata sul campo. Bisogna sudarsela. È un lusso che solo chi possiede doti rare può concedersi. Lettieri jr invece non ha mai versato una goccia di sudore. Scadente e anonimo come consigliere di opposizione sotto l’ultima (in ogni senso) era Moretti, eccellente come figlio di papà. Lui, Andrea Lettieri, sì che si è rimboccato le maniche, nel bene e nel male, per fare carriera politica e imprenditoriale. Al contrario Vittorio lo “Spocchioso” in campagna elettorale ha scimmiottato Salvini e Di Maio. Ha sollevato la questione morale suscitando tra i cittadini ilarità e disprezzo. “Da che pulpito viene la predica”, si sono detti in tantissimi. E lo hanno gridato a gran voce nelle urne. Lettieri jr è fin da subito apparso finto, costruito, inverosimile. Un aspirante sindaco di plastica. Senza empatia. Senza passione.
Si è rintanato nel mondo virtuale e ha scandito la campagna elettorale a suon di slogan social e vuoti. Mentre il mondo reale raffigurava la sua lista come l’accozzaglia dell’ancien régime. Un raggruppamento-déjà vu. Un film già visto. Con una trama horror. Risultato: Santagata-Lettieri 7 a 3. Con una bocciatura di queste proporzioni al figlio di papà è rimasta solo la supponenza. Il popolo non ha abboccato all’amo della finzione facebookkina. E ha affossato il piccolo Lettieri. Che ora dovrebbe, a nostro avviso, farsi da parte per fare spazio in consiglio al primo dei non eletti Giacomo Di Ronza, “mente” politica della sua lista. Anche perché, avendolo buttato elettoralmente a mare, Vittorio lo “Spocchioso” dovrebbe sentirsi in dovere di rimediare con un riconoscimento istituzionale. Non avverrà mai. La sua immeritata boria è la sua rovina. Annali, 26 maggio 2019.
Mario De Michele