I Doors direbbero: The End. I veri legalitari sospirano: finalmente. Non ci sono più alibi per i sepolcri imbiancati del favore scambiato per diritto. Per quelli che, a differenza dei comuni mortali, hanno santi nel Paradiso della politica. Per i comunisti da strapazzo, quelli come ravanelli: rossi fuori e bianchi dentro. I locali in via Toscanini ad Orta di Atella che fino a qualche mese fa ospitavano la farmacia (privata) Sagripanti sono abusivi in ogni angolo, anche negli anfratti sotterranei. Ora c’è la certificazione a tutti i livelli, da quello giudiziario a quello tecnico e comunale. Perdete un po’ di tempo e leggete il provvedimento del settore Urbanistica e Politiche del Territorio allegato alla fine del pezzo. Le pagliacciate sono finite. Falsi tutori di legalità a “persone e parenti alterni”. Compagni da bar dello sport e dalla cultura dello slogan. Politicanti interessati solo ai fatti vostri e dei vostri cari adesso cos’altro vi inventerete?
Una proposta: facciamo assumere i dipendenti della farmacia (privata) dal Comune. Ottimo, no? I vostri parenti avrebbero il culetto al caldo a vita. Peccato, per voi, che non si può. Così come non si poteva consentire di fronte alla sentenza del Consiglio di Stato di tenere le serrande alzate di una farmacia situata in un immobile abusivo da abbattere. Vedere i Vozza, i Minichino, i Cervone e compagnia brutta partecipare a presidi, invocare la legge, battersi per i più deboli è stato uno spettacolo terrificante. Neanche l’immaginazione horror di Stephen King sarebbe arrivata a tanto. Dicono i legalitari stagionali che sono scesi in strada per tutelare i lavoratori. Nessuno di loro ha avuto l’apparato genitale sviluppato da puntare l’indice contro gli unici responsabili della precarietà in cui sono piombati i dipendenti: i titolari della farmacia (privata). I proprietari di “50 centesimi” in via Clanio, per fare un solo esempio, hanno fatto le valigie nel silenzio assordante di tutti. Qualcuno dei politicanti da quattro soldi, lo diciamo in senso letterale, ha detto qualcosa?
I titolari di “50 centesimi” non guadagnavano i soldi che incassava la farmacia altrimenti il negozio doveva chiamarsi “4 milioni e mezzo di euro all’anno” oppure “25mila euro in contanti al giorno”. È mai possibile che una lobby economica di queste proporzioni non sia stata in grado in 7 mesi di trasferire la farmacia in una struttura in regola? Per caso ha cavalcato la tigre della protesta? O peggio ha alimentato la mobilitazione dei dipendenti sventolando lo spettro dei licenziamenti? I compagni-ravanelli non sanno che funziona così? Strano. Glielo diciamo noi. A proposito di smemorati. Nessuno conosce la storia urbanistica dello stabile di via Toscanini? Il manifestante rivoluzionario Eduardo Indaco non sa, tramite testimoni oculari e fattuali, chi e come ha azzuppato su quell’immobile?
Vi sveliamo qualche altro segretuccio. La Dia (dichiarazione inizio attività) fu presentata da tale ingegnere Maurizio Vito, radiato dall’ordine. Il progettista era Valentino Di Cerbo, poi deceduto. È vero o no che lavorava nello studio tecnico Ziello-Dell’Aversana? Non ci dite che non li conoscete! Parliamo di Luigi Ziello, ex sindaco e per un pezzo alleato con Angelo Brancaccio, e di Tommaso Dell’Aversana, ex assessore brancacciano e fino a poco tempo fa segretario cittadino del Pd. Per caso tra i manifestanti c’era anche Espedito Ziello. Espedito chi? Il figlio di Luigi e attuale consigliere comunale d’opposizione filo sindaco Andrea Villano. Giusto perché ci troviamo. Ci risulta che abbia chiesto al primo cittadino di dimettersi con l’impegno di appoggiarlo alle prossime comunali. Non è vero? The End.
Mario De Michele