“Il sindaco Villano ha parlato di gravi negligenze del passato, ma attualmente ci sono delle negligenze maggiori e ancor più gravi”. Sulla questione dell’Ordinanza del Tar pubblicata in esclusiva da Campania Notizie per la legittimità del permesso a costruire di P.DF Supermercati in Via Troisi a Orta di Atella è intervenuto anche il consigliere d’opposizione Vincenzo Gaudino. “La linea che si sta seguendo ci porterà a perdere nuovamente. Un immobilismo totale. Se si arriva a ottobre nelle stesse condizioni, non portando qualcosa di nuovo, il Tribunale amministrativo riconoscerà le ragioni del ricorrente”.
Gaudino ha analizzato la linea dall’attuale amministrazione trovando una serie di errori determinanti. “Il tribunale decide sulla base delle prove che si offrono. Per questo procedimento sono stati fatti più errori. Se la volontà politica era quella di impugnare il provvedimento perché non è stato fatto? Primo errore: il Comune non si costituisce nel procedimento di sospensione. Secondo errore: non fa l’appello cautelare, cioè non richiede al Consiglio di Stato di rivalutare il provvedimento cautelare della sospensiva. Poi nel procedimento per l’attuazione delle misure cautelari non si è costituito in giudizio e questo è il terzo errore. È chiaro che se il comune non si difende è difficile che le cose possano cambiare, il Tar si basa sulle prove documentali.”.
Secondo il consigliere d’opposizione l’unica strada per rimediare e far valere le ragioni dell’Ente sarebbe quella di dimostrarle appunto. “Perché il procedimento di annullamento non viene riavviato? La verifica di legittimità (che in passato aveva invocato l’allora capo dell’Ufficio Tecnico Adele Ferrante, ndr) non è stata ancora fatta. Il titolo così rimane valido. È per questo che dico che le negligenze attuali sono ancor più gravi. La posizione di stasi pregiudica notevolmente l’interesse del comune. Non si può andare in giudizio dicendo che l’immobile è abusivo e non dimostrarlo”. E aggiunge: “Il fatto che il Puc è sospeso non ha così tanta rilevanza, anzi potrebbe avere effetti contrari perché quell’immobile era abusivo già secondo il precedente Piano regolatore”.
Valentina Piermalese