Caro Alfonso Golia, ti scrivo con affetto fraterno. Lo faccio perché con gli amici si dicono sempre le cose in faccia. Ma anche perché da giornalista ho il dovere di chiedere delucidazioni al sindaco di Aversa su una questione spinosa. Spiegami (mi metto nei panni di un cittadino qualunque) perché l’amministrazione comunale sta boicottando il presidente del Real Aversa Guglielmo Pellegrino? L’unico obiettivo del patron della squadra è impedire la morte del calcio nella seconda città della provincia di Caserta. Caro Alfonso, mi dici perché tutti stanno a guardare mentre lo stadio cade a pezzi? Di questo passo diventerà un rudere. Un campo di patate. Sindaco, il tema che ti pongo in questa lettera aperta non è di natura sportiva ma sociale e politica. Una volta e per tutte fa’ chiarezza a nome della maggioranza su come il Comune vuole far rinascere il Bisceglia. Illustra la programmazione amministrativa per rilanciare il calcio e lo sport cittadino. L’orientamento è la gestione pubblica o quella privata? Il sottoscritto, a dirla tutta, per formazione culturale propende per quella pubblica. Bene. Ci sono i fondi per aprire le porte dello stadio alla città? Utilizzali. Approva in giunta un progetto e restituisci il campo di calcio agli sportivi normanni. Lo so, caro Alfonso, ti ho posto una domanda retorica. Per colpa delle scellerate e allegre gestioni amministrative precedenti è più facile trovare un ago nel pagliaio che un euro nelle casse comunali. La via privata (a costo zero per l’ente) è l’altra ancora di salvataggio per il Bisceglia. Senza interventi urgenti sprofonderà sempre più nel degrado. Ripeto, a me non piace affidarsi ai privati. Ma a volte l’ottimo è il nemico del bene. E nel caso dello stadio comunale mi pare che non si stia facendo il bene della città.
L’Aversa Normanna, dopo i fasti iniziali, ha fatto una brutta fine per la gestione del capitano di sventura Giovanni Spezzaferri. L’ex patron ha fatto scomparire il calcio ad Aversa. Ha allontanato i tifosi dallo sport. Tra vittorie e sconfitte la bilancia pende senza tema di smentita dalla parte degli insuccessi. Non mi riferisco all’aspetto calcistico ma a quello gestionale. L’allora sindaco Mimmo Ciaramella, al quale voglio bene pure se non ci vediamo da più di un decennio, commise un “delitto” imperdonabile. Consegnò le chiavi dello stadio per ben 9 anni nelle mani del duo Giovanni Spezzaferri-Alfonso Cecere. Risultato? Anni e anni di bollette della luce non pagate, di mancata manutenzione della struttura e di tantissime altre cose non fatte seppur previste nella convenzione con il Comune. È in corso un contenzioso gigantesco tra le parti. Mi auguro che non finirà in una bolla di sapone. Chi ha sbagliato deve pagare. Chi ha rubato deve restituire il maltolto. L’anno scorso, dopo l’ennesima retrocessione di fila, Spezzaferri molla la presa. Su decine di sollecitazioni di tifosi e appassionati di calcio Guglielmo Pellegrino decide di investire, o meglio rimetterci, per allestire la squadra iscrivendola al campionato 2019/2020 di Promozione. Si dovrebbe esultare. E invece iniziano i problemi. A Spezzaferri era concesso di tutto e di più (sbagliando). A Pellegrino sono stati frapposti ostacoli di ogni tipo. Eppure il primo era spinto da intenti economici (fare profitto) mentre il secondo è animato soltanto dalla passione. È mai possibile che il Comune impedisca al Real Aversa di allenarsi e giocare le partite di campionato al Bisceglia?
Caro Alfonso, per carità, non ti chiederei mai di violare la legge. Campania Notizie si è schierata apertamente al tuo fianco non per amicizia. Ma perché tu e la tua coalizione rappresentate il nuovo e potete finalmente far voltare pagina alla città dopo quasi 30 anni di malgoverno. Ma non volermene se ti chiedo come mai l’opposizione non ha dato veramente battaglia al moroso Spezzaferri? Dov’era il Pd? Sia chiaro, lo ripeto, nessuno pretende forzature. Solo soluzioni nel pieno rispetto delle normative vigenti. Gli errori-orrori del passato non devono ripetersi. È però inaccettabile che un novizio presidente dell’Assise e alcuni spavaldi consiglieri comunali sguaino le sciabole per guerreggiare contro Pellegrino e la società. E di conseguenza contro la squadra. Questi altezzosi giovanotti armati di presunzione e arroganza fanno ridere i polli e non fanno paura nemmeno alle mosche.
Caro Alfonso, consiglia a questi pivellini di farsi un lungo bagno nel mare dell’umiltà. Gli sbruffoni stanno dall’altra parte della barricata politica. Mi appello a un’altra persona che stimo e alla quale sono legato: l’onorevole Paolo Santulli (suo fratello, l’avvocato Raffaele Santulli, è stato e lo è ancora un mio punto di riferimento morale e culturale). Egregio presidente della Commissione Sport, lei che è una persona seria e un politico competente ed esperto faccia sentire di più la sua voce. Lei è garanzia di legalità. Indichi una soluzione celere e efficace per andare incontro alle esigenze della squadra e dei tifosi. Si dia da fare per scongiurare il rischio che il calcio normanno muoia e che lo stadio comunale sprofondi. Esimio onorevole Santulli, faccia sedere i pivellini della politica in panchina e afferri il bandolo della matassa.
Caro Alfonso Golia, ho scritto fin troppo. Spero che avrai tempo di leggere tutto. E sono certo che affronterai il problema della squadra di calcio e tutte le altre tematiche che affliggono da anni la città con massima trasparenza e specchiata onestà. In bocca al lupo.
Mario De Michele