Per fortuna che c’è la magistratura. La procura Napoli Nord ha acceso i fari sulle irregolarità edilizie in via Sturzo a Sant’Arpino sollevate da Campania Notizie. Solo grazie ai pm si è mosso qualcosa sul piano penale. Per carità nulla di accertato. Ma almeno si farà chiarezza su una vicenda nascosta dentro un ampio perimetro di perplessità. Se da un lato i magistrati si sono attivati in tempi record, dall’altro l’amministrazione comunale ha fatto finta di nulla. Si è bendata gli occhi. Nemmeno uno straccio di provvedimento. Niente di niente. Stiamo parlando del fabbricato di proprietà del dipendente comunale Francesco Marino o dei suoi parenti stretti. Basta un’occhiata fugace per accorgersi che l’immobile combacia parzialmente con un altro stabile. Si nota perfettamente che non aderisce alla struttura confinante. Una parte sfora la distanza di legge. Eppure dal palazzo comunale nessuno si è posto il problema di disporre un sopralluogo. Magari abbiamo scritto stupidaggini. Si accettano querele. Ma in caso di abuso edilizio perché il responsabile dell’Utc Vito Buonomo e il capo dei vigili urbani Lucio Falace non fanno una beneamata mazza? Nel frattempo, a quanto ci risulta, mezzi e operai della ditta non si sono fatti più vedere. Sarà un caso. Un consiglio ai proprietari: proseguite senza timori i lavori tanto gli amministratori locali se ne fregano.
Davanti all’immobile passa e spassa tutti i giorni Giovanni D’Errico. L’assessore ai Grandi Magazzini abita proprio in via Sturzo. Strano che non abbia notato nulla soprattutto il venerdì quando fa la spola dalla fiera settimanale a casa per portare le decine di buste della spesa. D’Errico è di stazza grossa. Di solito svaligia il mercato per sfamarsi. Ormai non ci meraviglia più l’indifferenza del sindaco Giuseppe Dell’Aversana. Lo comprendiamo. È troppo impegnato a scrivere incantevoli poesie e a lamentarsi per la mancanza di fondi comunali. Cari santarpinesi, una cortesia, fate una colletta per far cessare il piagnisteo di Dell’Aversana. La sua prossima lirica sarà intitolata “Pianto antico bis”. L’assessore ai Lavori pubblici Ernesto Di Serio si dimostra tale solo di cognome. Non crediamo nei miracoli ma può darsi che quanto prima affronterà seriamente il caso di via Sturzo. Restiamo ancora basiti dalla strafottenza della segretaria comunale Mariarosaria Lanzaro, non tanto come capo tecnico-burocratico dell’ente ma come responsabile dell’Anticorruzione. Un po’ di trasparenza non farebbe male, non le pare dottoressa Lanzaro?
In via Sturzo, angolo via Matteotti, c’è un’altra chicca. Un capolavoro di arte contemporanea. Un’opera da far invidia a Andy Warhol. Un marciapiede è cresciuto in altezza come un’adolescente in età puberale. La meraviglia è stata realizzata da una ditta privata, a quanto pare incaricata da Umberto Savoia, zio dell’ex sindaco Savoia e dell’attuale primo cittadino Dell’Aversana. L’obiettivo non è solo artistico. L’opera mira a impedire agli automobilisti di sostare regolarmente davanti all’abitazione. Non male come idea. Se ogni cittadino facesse così Sant’Arpino avrebbe un patrimonio storico-architettonico più ricco di quello dell’Antica Atella. Ciò che rende l’opera un capolavoro è una specie di rampa realizzata davanti all’ingresso della casa. Considerata l’altezza del marciapiede uscendo dall’abitazione si rischia di fare un salto nel vuoto con conseguenti fratture multiple. Affari d’oro per ortopedici e fisioterapisti.
Ma non fa nulla. Rispetto alla genialità di un’opera del genere bisogna solo inchinarsi. Tanto di cappello.
Mario De Michele