Arriva in appello l’assoluzione per il consigliere regionale Massimo Grimaldi (a sinistra) e per l’ex consigliere regionale Eduardo Giordano. Erano stati accusati della Corte dei Conti di aver impiegato illecitamente i rimborsi per attività istituzionali tra il 2011 ed il 2012. I ricorsi inviati alla Terza Sezione Centrale d’Appello della Corte dei Conti, presieduta dal giudice Angelo Canale, formulati dai consiglieri Eduardo Giordano, Massimo Grimaldi, Antonio Marciano, Giuseppe Maisto, Biagio Iacolare, Pietro Foglia (deceduto a dicembre 2018), Domenico Siano, Pasquale Giacobbe, Eva Longo, Sandra Lonardo, Umberto Del Basso de Caro, Massimo Ianniciello e Giovanni Fortunato, sono stati accolti dai giudici che a loro volta hanno provveduto all’annullamento della condanna e al risarcimento delle spese legali degli inquisiti. La Regione Campania, infatti, stando alle disposizioni del giudizio, dovrà risarcire rispettivamente Grimaldi e Giordano con 1500 euro. La Corte dei Conti, tra l’altro, ha dovuto tenere conto dei ricorsi presentati dal legale Renato Labriola, difensore di Massimo Grimaldi, in quanto “l’obbligo della rendicontazione non era esigibile” poiché non previsto dal rimborso forfettario effettivamente erogato, per di più l’esame sottoposto alla Corte evidenzia un’erronea erogazione dei fondi dovuta ad un mero errore materiale. La sentenza non solo attesta la correttezza dell’operato delle persone coinvolte ma ha anche una valenza nell’ambito della Legge Severino: un’eventuale condanna, infatti, avrebbe impedito la candidatura alle elezioni regionali del 2020.
Nostra considerazione finale: tutto il fango spruzzato sulle facce degli allora consiglieri regionali (qualcuno ancora in carica) è stato lavato dalla giustizia. Perfetto. Sul piano politico chi risarcirà i politici finiti nel tritacarne mediatico e nel frullatore delle strumentalizzazioni partitiche? Nessuno. Ovviamente. Siamo in Italia. C’è la presunzione di colpevolezza. Che civiltà.