Soldi fin troppo facili per chi gestiva la Lea di Marcianise, e a pagare un prezzo altissimo come sempre sono le persone inconsapevoli che vivono nella tristemente nota ‘Terra dei fuochi’. Le bolle di accompagnamento venivano puntualmente falsificate per nascondere l’intombamento di rifiuti. E i cittadini venivano avvelenati lentamente. Le indagini guidate dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone sono sfociate in una doppia ordinanza di custodia cautelare in carcere: il quadro appare ancora più fosco di quello ipotizzato finora. Le intercettazioni delle fiamme gialle di Marcianise, guidate dal capitano Gennaro Colarusso, sono inquietanti. “Eh va bene, noi abbiamo fatto un cofano di imbrogli là ma un cofano proprio! Là se esce….secondo me il mio masto prende 20 anni di carcere”. A parlare è il trasportatore di fiducia, Violante Marasco, finito agli arresti insieme all’amministratore della Lea, Angelo Egisto. I benefici economici di tali operazioni erano altissimi. Ne è perfettamente consapevole anche un uomo chiamato a mediare con gli enti locali che spiega in una telefonata come hanno fatto a nascondere i rifiuti: “Praticamente prima di fare le vasche hanno scavato una ventina di metri sotto, hanno riempito tutto con la spazzatura e ci hanno fatto le vasche sopra”.“E quanti soldi si è potuto fare con un movimento del genere?” chiede l’interlocutore. “Se sono rifiuti pericolosi un paio di milioni di euro…se sono rifiuti pericolosi”. Una montagna di soldi fatta sulle spalle della comunità.

 

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