In merito a quanto accaduto a Castel Volturno, i navigator, in protesta per la mancata assunzione presso i Centri per l’Impiego, ormai da moltissimi giorni, che hanno cercato di incontrare il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, presente ad un convegno per il rilancio del litorale Domitio, non ci stanno a quanto emerso a mezzo stampa ed hanno diffuso una loro nota per fornire una diversa versione dei fatti.
“Riguardo a quanto accaduto la settimana scorsa a Castel Volturno, riteniamo opportuna una precisazione – esordiscono – Molti media, seppur riportando in maniera corretta i fatti, hanno tuttavia parlato di “irruzione” e “contestazione” dei navigator nei confronti del governatore De Luca. Ma, come testimoniato dai filmati, i nostri rappresentanti erano normalmente tra il pubblico e solo alla fine del suo intervento hanno chiesto “udienza” al Presidente della Giunta regionale. Ci teniamo a ribadire proprio questo punto: al fine di far partire un dialogo tra Regione e Anpal, noi a Castel Volturno cercavamo solo di parlare cinque minuti con il Presidente. Durante questi mesi, De Luca ha sollevato innumerevoli perplessità verso la figura dei navigator. Ma non capiamo perché – si chiedono – da Presidente della Regione, non abbia provato a porre i suoi dubbi e le sue rivendicazioni su di un tavolo di trattativa con l’Anpal, come hanno fatto tutti i presidenti di regione da Nord a Sud. L’impressione che abbiamo è che il governatore abbia anteposto le sue convinzioni personali ai suoi compiti istituzionali che gli impongono il dovere di trovare soluzione ad un problema (di cui anche la Regione è parte) e quindi di perseguire l’interesse collettivo, nel nome del quale gli rinnoviamo ancora una volta la richiesta di intavolare un dialogo con il governo nazionale e l’Anpal. Ci sono migliaia di cittadini campani che hanno interesse ad una soluzione positiva della vicenda navigator: non solo i 471 legittimi vincitori di una pubblica selezione, ma anche i percettori del Reddito di Cittadinanza e i validissimi lavoratori dei Centri per l’Impiego che, oltre ad esprimerci solidarietà, invocano la nostra collaborazione per fronteggiare la Fase 2 del Reddito di Cittadinanza. Probabilmente noi non rappresentiamo una soluzione per tutti i problemi delle politiche attive del lavoro della nostra regione ma certamente potremo fornire un supporto utile all’innovazione del settore, come sta già avvenendo nel resto d’Italia. Per questo chiediamo al Presidente della Regione di porre fine a questa discriminazione del tutto arbitraria e di non negare ai cittadini campani di beneficiare delle medesime opportunità di cui beneficiano tutti gli italiani. Invitiamo contestualmente il Consiglio regionale – conclude la nota – ad attivarsi in qualità di organo di massima rappresentanza dell’elettorato perché ciò avvenga”.