L’ultimo vertice di maggioranza è stato una tragicommedia. Un film comico finito con morti e feriti. All’ordine del giorno dell’incontro la richiesta di azzeramento della giunta avanzata dal gruppo consiliare composto da Rocco Russo, Enzo Moccia e Raffaele Elveri. A rappresentare il raggruppamento anche Alfonso Di Giorgio e Eduardo Indaco (non era il fondatore di Noi Ortesi?). Non più. Dopo l’annientamento del Movimento Popolare Ortese ha rasato al suolo anche Noi Ortesi. Lo dovrebbero chiamare Indaco la ruspa. Come demolisce partiti e gruppi civici lui non lo fa nessuno. Uno sterminatore spietato. Ha officiato l’ennesimo funerale della politica proprio durante il summit di maggioranza. Nei giorni precedenti è stato uno degli artefici del documento contro gli assessori, mentre durante il vertice è stato muto come un pesce. Anzi ha fatto peggio. Dopo l’intervento di Di Giorgio ha sussurrato, quando il sindaco Andrea Villano gli ha chiesto di intervenire, “non ho niente da aggiungere, ha già detto tutto Alfonso”. Da presunto leader politico Indaco si è ridotto ad accodarsi agli interventi dell’ex assessore, uno dei protagonisti dei disastri amministrativi del passato. Indaco è stato addirittura surclassato da Alessandra Cinquegrana e Anna Castelli.

Due giovinette poco aduse alla politica. Entrambe hanno messo nell’angolo il gruppo Primavera Ortese. Prendendola alla larga, per non dire in faccia che vuole entrare nell’esecutivo, Di Giorgio ha farneticato sull’esigenza di creare un mix tra esperti e giovani. È stato gelato dalla risposta di Cinquegrana e Castelli: se l’esperto sei tu, visti i risultati ottenuti nelle precedenti amministrazioni, preferiamo gli inesperti. Condividiamo. Di Giorgio è sbiancato. Indaco e Moccia ammutoliti (per quest’ultimo non è una novità). Non solo. Gli altri 7 esponenti della maggioranza hanno affondato la lama. Prendendo di fatto a pesci in faccia quelli di Primavera Ortese. Loro non solo hanno porto l’altra guancia ma si sono anche girati di spalle per essere sculacciati. Sempre in religioso silenzio. L’azzeramento della giunta è andato a farsi benedire. E come sempre sostenuto dal sindaco e dal resto della maggioranza se ne parlerà dopo la decisione della commissione d’accesso. Primavera Ortese si è trasformata in una serata in Inverno Ortese. Nei giorni successivi all’incontro si è scatenato il finimondo. Giovanna Migliore si è dimessa, a quanto ci risulta, da presidente di Noi Ortesi. Altri sono passati con gli ormai “invernali”.

Nel movimento Noi Ortesi sono rimasti tra gli altri Franco Del Prete e Marco Lettiero. La ruspa di Indaco si è dimostrata infallibile anche stavolta. Dove passa lui non cresce più l’erba. Per completare la sua opera d’arte bisognerà attendere pochi mesi. Se l’amministrazione comunale dovesse superare lo scoglio dello scioglimento ci sarà il rimpasto e non è affatto escluso che ci troveremo in giunta l’esperto Alfonso Di Giorgio, uomo dei leghisti Elveri e Francesco Ragozzino. In tal caso proponiamo una colletta per erigere una statua raffigurante Eduardo Indaco. Magari un bel monumento. Alla stronzaggine politica.

Mario De Michele

 

 

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