Forse siamo noi di Campania Notizie ad avere problemi con la definizione di Stato. Però vorremmo rivolgere una domanda alla dirigente scolastica della scuola Stanzione: ma la triade di commissari prefettizi attualmente reggenti del Comune Orta di Atella non rappresentano lo stesso Stato? Perché a noi risulta che quanto sollevato negli “articoli strumentalizzanti” (vedi ‘a tutela degli studenti’, ndr) sia esattamente quanto disposto dai commissari per mettere in sicurezza l’edificio scolastico (leggi qui). Forse la dirigente non vuole più diffondere comunicati perché non gradisce che si parli del suo ramo di competenza? È diventato tabù parlare di problemi che potrebbero costituire seri pericoli per l’incolumità dei piccoli studenti della comunità ortese? Non taceremo, se ne faccia una ragione. Ma andiamo oltre, cerchiamo di ricostruire quanto accaduto. Il 12 novembre la terna, composta da Franca Buccino, Maria Rosaria Falasca e Lucia Guerriero, dispone la chiusura per tre giorni del plesso scolastico Massimo Stanzione “per eseguire prove di diagnosi strutturale da parte di società abilitata nonché per gli inconvenienti dovuti alle infiltrazioni d’acqua in copertura”. Questo è quanto recita il documento. Da qui Campania Notizie ha raccolto le giustissime preoccupazioni dei genitori dei piccoli alunni della scuola. Quale sarebbe la strumentalizzazione? Magari la dirigente farà agli ortesi e a noi la gentilezza di spiegarlo. Nell’incontro che si è tenuto la settimana scorsa con le mamme delle classi prima e terza G, con un rappresentante del vecchio consiglio d’istituto e con i candidati al nuovo, la preside prima ci ha accusato di strumentalizzare la vicenda e poi ha confermato quando abbiamo scritto: un solaio potenzialmente pericolante, per il quale è stato chiesto una valutazione tecnica (la questione del puntellamento è quanto stato riferito dalla dirigente, è lei la referente dei genitori non il tecnico al quale ha chiesto la perizia), e consistenti infiltrazioni d’acqua. A seguito dello stop alla Stanzione la preside ha richiesto l’appoggio in altre strutture. Noi siamo andati ad accertarci (sempre perché ci piace strumentalizzare e siamo pure “beceri”, s’intende) che gli alunni stessero, almeno altrove, in condizioni meno precarie (leggi qui). Peggio che andar di notte: infiltrazioni d’acqua dappertutto, intonaco scrostato e rivestimento delle pareti danneggiato, all’istituto Ferrara. Durante l’incontro, poi, la preside, che per l’occasione ha vestito i panni del marchese del Grillo, in un tripudio di auto elogi ha ammonito: “zittitevi che ci aiutate di più”, facendo capire che è solo lei a possedete i titoli giusti per poter affrontare le complicate faccende scolastiche. “Io ho vinto un concorso”, ha tuonato. Poi ha parlato delle crepe trovate sul tetto dalle quali s’infiltrava l’acqua e riferisce che i tecnici le hanno detto che bastava coprirle. A tal proposito abbiamo interpellato pure noi un tecnico e ci ha garantito che se non viene accertata la natura della crepa, che potrebbe costituire una frattura di tipo strutturale, un’operazione del genere sarebbe come minimo da denuncia. Insomma, al netto di un bel po’ (un gran bel po’) di auto celebrazione gratuita per attribuirsi il merito della chiusura la scuola per favorire i lavori (“Ma che hanno fatto le mamme?”, salvo ammettere di essere stata contattata dai carabinieri, a loro volta alltertati, guarda caso, proprio dalle mamme), l’intero discorso della preside si potrebbe sintetizzare dicendo che si è sentita parecchio indispettita da quanto riportato sulla scuola da Campania Notizie. Di veramente concreto c’è stato poco o niente.

Una nota a margine rivolta alla preside: ha ragione quando dice che nel caso non perderà il lavoro. Ma se si verificano consistenti disdette di frequentazione dall’istituto non dovrà solo scegliere in quale altro andare. Dubitiamo fortemente che le commissioni competenti facciano spallucce e non le chiedano spiegazioni sul perché di tale emorragia.

Luigi Viglione

 

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