Rinviato a giudizio il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa, per l’accusa di induzione al falso e violenza privata semplice. Da precisare che l’accusa per il 416 bis invece è decaduta in quanto la Dda di Napoli ha ritenuto il primo cittadino lontano mille miglia dalle organizzazioni criminali. Il tutto ha avuto inizio durante lo scorso mandato da primo cittadino quando De Rosa invitò, per questioni di opportunità politica, l’ex consigliere comunale di maggioranza Sebastiano Cilindro a fare un passo indietro, in virtù della condanna inflitta al padre di quest’ultimo per fatti di camorra. De Rosa poi è stato denunciato dal consigliere in questione. “Sono tranquillissimo di aver agito nei modi e nei termini di legge e soprattutto in modo giusto -ha commentato De Rosa-. Ho piena fiducia nella Magistratura. Affronteremo questa montatura come sempre sapendo di vincere le battaglie. Si tratta di una montatura palese perché il consigliere in questione ha presentato questa denuncia dopo due anni dalle dimissioni. Il suo scopo era fare l’assessore e io non ero d’accordo perché la giustizia doveva fare il proprio corso. Dopo aver superato il colosso dell’Antimafia non mi spaventa di certo affrontare questa vicenda”. È quindi sereno il primo cittadino di Casapesenna rispetto alla decisione del rinvio a giudizio. E ha aggiunto. “Porteremo la verità nelle aule dei tribunali. Se è reato consigliare un amministratore della maggioranza a mettersi da parte e a dimettersi per concentrarsi su vicende personali allora sono colpevole”.
Valentina Piermalese