In tutto il mondo la matematica non è un’opinione. A Cardito e a Crispano sì. Per il Consorzio Cimitero Cardito Crispano 1+1 non fa 2. E quando non si sanno o non si vogliono fare bene le addizioni i conti non tornano. La riprova è l’incarico affidato a Francesco Sirignano di direttore dei lavori per il completamento dei loculi cimiteriali. L’ingegnere intascherà la bellezza di 39mila euro. Troppo? In assoluto forse no. Comunque non spetta a noi stabilirlo. Ma senza tema di smentita si tratta di una cifra spropositata se paragonata allo stesso incarico svolto in precedenza da Guido Peduto. Il costo per la direzione tecnica è identico: 39mila euro a Sirignano e 39mila euro a Peduto. Con la sostanziale differenza che quest’ultimo si è occupato del 70% dei lavori come si evince dallo stato di avanzamento dell’opera regolarmente certificato dallo stesso tecnico.
Calcolatrice alla mano per il restante 30% dei lavori l’incarico doveva ammontare al massimo a 11.700 euro. E invece con la determina n. 94 del 27 novembre (leggi in basso) il settore Affari generali ha conferito a Sirignano un affidamento di 39mila euro. In pratica 70 e 30 si equivalgono. Risultato? 1+1 non fa 2. Infatti in proporzione al compenso previsto per Peduto l’ente locale passando la palla a Sirignano ha speso ben 27.300 euro in più. E “io pago” è costretto a dire, il contribuente gabbato e tartassato. Al netto delle promesse propagandistiche, che volano via col vento, dov’è finito il radicale cambiamento e la discontinuità sbandierati dagli amministratori locali dei due Comuni?
Non è mutato nulla. Anzi a conti fatti sono peggiorate. Come conferma anche la procedura di conferimento dell’incarico professionale a Sirignano. Tutto si risolve in tempi record. Da primato burocratico mondiale. Il 21 novembre viene individuato il responsabile del procedimento (Rup). Il giorno successivo si avvia la procedura di gara. Già sei giorni dopo, il 27 novembre, risulta stipulato il contratto tra le parti. L’ingegnere si metterà in saccoccia 39mila euro sulla base di un’offerta minore rispetto all’importo stimato per la direzione dei lavori di soli 460 euro.
Per Sirignano è stata una passeggiata. È stato l’unico a partecipare al bando. Ha giocato a porta vuota. E ha vinto di fatto a tavolino. Beh, gli va dato atto che, visti i tempi stringatissimi, è stato più svelto di Paul Newman-Nick mano fredda. Complimenti. Non è andata altrettanto bene ai cittadini che, come già detto, ci hanno rimesso 27.300 euro in più (di tasse) per un’opera attesa da circa 15 anni, di cui ci occuperemo di nuovo. Non si comprende nemmeno perché nel bando non siano state previste un minimo di tre offerte. In caso di unica proposta, come poi è avvenuto, la gara si sarebbe potuta rifare, considerata anche la celerità da guinness dei primati degli uffici comunali. E con più pretendenti in corsa il ribasso sarebbe stato certamente maggiore con un conseguente risparmio per l’ente. La matematica non è un’opinione. A Cardito e a Crispano. Purtroppo per i contribuenti.
Mario De Michele
LA DETERMINA