Ciò che è accaduto o non accaduto (a seconda dei punti di vista) negli anni a Teverola per la pubblica illuminazione ha dell’incredibile. Una vicenda che va avanti dal 2010.  Ditta incaricata di gestire la manutenzione ordinaria nonché ampliamento e riqualificazione in seguito ad una gara pubblica è la Vitale One Costruzioni Srl che firma il contratto il primo settembre 2011 e una sua integrazione il 31 ottobre 2012. Consegnato il progetto definitivo ed esecutivo (o almeno così viene definito, da chiarire se il progetto presentato abbia un livello tale) la ditta in questione si impegna a realizzare tutto ciò che c’è scritto entro 465 giorni. Termine che l’azienda si era autoinflitta dalla presentazione del progetto in fase di gara ed uno degli elementi per cui la commissione giudicatrice aveva propeso per quest’ultima, oltre al possibile preventivo di risparmio energetico nonché un ribasso del 1,17 %. Presupposti questi che potevano indurre a pensare che tutto sarebbe filato liscio. Ma negli anni si sono susseguite una serie di dinamiche che ad oggi risultano davvero intricate e difficili da superare. Il problema nasce dal fatto che ancor adesso un numero considerevole di strade della città sono lasciate molto spesso al buio. Motivo per cui abbiamo iniziato ad interrogarci e a documentarci sullo stato di cose odierno, ma soprattutto su cosa sia accaduto precedentemente. Dal 2011 si sarebbero incasellate una dopo l’altra una serie di azioni e inottemperanze da entrambe le parti in causa, Ente e ditta appaltatrice, per le quali è diventato difficile porre rimedio. Ancor più difficile per l’insufficienza di personale e un ufficio tecnico al collasso, situazione più volte denunciata dal responsabile dell’ufficio tecnico del comune, Raffaele De Rosa, agli organismi competenti, e soprattutto perché sono passati molti anni da quando si poteva intervenire in maniera più efficace. Da una semplice analisi del progetto originario e del capitolato d’appalto legato al contratto in essere con la Vitale One sono saltati fuori una serie di interrogativi. Diverse anomalie si possono riscontrare. Innanzitutto il progetto esecutivo presentato dalla Vitale One è a firma dell’architetto Antonella De Santis. Con tutto il rispetto per la professionista si può ritenere in maniera condivisa che sarebbe stata più consona la supervisione del progetto da parte di un ingegnere specializzato nel settore. Ma andiamo avanti. Arriviamo al Capitolato Speciale di Appalto per l’affidamento dei lavori. Una serie di cose venivano stabilite all’interno del documento per rispettare gli adempimenti necessari allo svolgimento dell’opera pubblica.

L’art. 6 inerente gli oneri dell’Ente e dell’appaltatore delle opere stabiliva collaudi da effettuare e la nomina di un collaudatore. I collaudi alle opere eventualmente realizzate sono stati effettuati? E il collaudatore? La ditta ha richiesto o sollecitato queste azioni? Inoltre secondo l’art. 8 del capitolato la ditta avrebbe dovuto nominare un responsabile della gestione dei lavori con obbligo di reperibilità. La nomina dov’è? È mai stato indicato un responsabile? E se la ditta non ha provveduto a questo atto l’Ente perché non l’ha contestata? Andando poi avanti 2 sono i punti fermi cronologici principali: in seguito ad alcuni sopralluoghi effettuati nel 2014 si provvedeva alla determina di rescissione del contratto con la Vitale One il 17 dicembre dello stesso anno. Da questo ne è scaturito poi un contenzioso. Questo iter viene poi a decadere nel 2016 quando l’ingegnere Palermiti revoca in autotutela la risoluzione del contratto. Per quale ragione? Sono stati verificati in tale occasione lo stato dei lavori e richiesti tutti i pareri necessari per il provvedimento? Ma gli interrogativi non finiscono qui, anzi si moltiplicano. E ve ne daremo conto nei prossimi articoli. Intanto però vi lasciamo qualche numero. Totale complessivo ventennale per i lavori 2.828.477,80 euro: più di 140mila euro all’anno l’Ente sborsa, anzi i cittadini, alla Vitale One Costruzioni Srl per trovarsi ripetutamente al buio. Già solo questo basterebbe senza bisogno di argomentare con ulteriori dettagli.

Valentina Piermalese

 

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