È stata una giornata di tristezza e lutto a Casal di Principe per la morte di Jolanda Di Tella, madre di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso il 19 marzo, giorno del suo onomastico, del 1994 da un killer dei Casalesi mentre era nella sacrestia della sua parrocchia di San Nicola di Bari, pronto a celebrar messa. Mamma Jolanda, nota così a tutti per la sua grande umanità, si è spenta ieri ad 86 anni. Emilio e Marisa, fratello e sorella di don Peppe, come la madre, hanno sempre alimentato la memoria e il messaggio di coraggio lanciato da don Peppe, che si ribellò alla camorra quando nessuno lo faceva, appellandosi anche alla comunità casalese con lo scritto “Per amore del mio popolo non tacerò”, affinché dicesse finalmente “no” alla prepotenza dei clan di camorra. Mamma Jolanda, nonostante l’età e gli acciacchi, si affacciava sempre dal balcone della propria abitazione quando ogni 19 marzo i cortei in ricordo del figlio si fermavano a renderle omaggio; e si emozionava tutte le volte, così come quando vedeva gli scout, di cui don Peppe aveva fatto parte. I funerali si sono tenuti nel pomeriggio di oggi. Anche il sindaco Renato Natale, che nel 1994, quando fu ucciso don Peppe, era primo cittadino (rimase in carica per pochi mesi, cacciato dalla sua stessa maggioranza), ha lasciato un ricordo di mamma Iolanda sulla sua pagina facebook. “Mamma Jolanda ha finalmente riabbracciato il figlio, don Peppe Diana – scrive il sindaco – lo ha raggiunto oggi, lasciando questa terra, e lasciando noi orfani del suo coraggio, della sua testimonianza di vita, del suo costante ricordo del caro figlio ucciso dalla camorra. Migliaia di giovani sono passati per la sua casa, in corso Garibaldi a Casal di Principe, giovani provenienti da tutta Italia; i suoi scouts, e non solo, tanti giovani che oggi saranno privi del suo sguardo amorevole e del suo raccontare, nella lingua dei nostri avi, la sua storia di amore per il figlio. La voglio ricordare anche io, come in tanti in queste ore, mentre espone un foglio con sopra scritto semplicemente grazie, grazie alle migliaia di persone che sfilavano sotto il suo balcone, in uno degli anniversari della morte del figlio. Ma lo faccio per dire grazie noi a Lei, per averci dato un esempio di dignità e di amore”.

 

 

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