Tutto programmato a tavolino. Con precisione chirurgica. Tutto messo nero su bianco. Come una cambiale da incassare. Tutto avvolto in una coltre di dubbi, perplessità e sospetti. Insomma tutto in perfetto stile Rany Pagano. Sotto la sua gestione il modello Ambito C6 non era altro che la trasposizione nell’ente socio-sanitario del “sistema” politico-amministrativo del Comune di Casaluce. Un “sistema” scientifico basato quasi sempre sugli stessi nomi: parenti, amici, supporter. Grazie all’inchiesta di Campania Notizie (che continuerà) si è scoperchiato il vaso di Pandora del C6: 2,5 milioni di euro incassati dalla coop Gioia di Vivere dei nipoti di Pagano, a quei tempi sindaco e presidente del C6, oggi assessore della giunta Tatone, e di Nicola Marino, per anni vicesindaco e attuale consigliere di maggioranza.

Oggi solleviamo il coperchio dal pentolone dei progetti in variante al Piano regolatore generale per la realizzazione di insediamenti produttivi. Ben 12 autorizzazioni concesse per la loro “valenza di interesse pubblico”. Tutti i progetti furono approvati nel corso del consiglio comunale del 7 dicembre 2018. Pochi mesi prima delle elezioni comunali dell’anno scorso. Chi era il sindaco? Pagano, che lo diciamo a fare! Chi erano i suoi principali giannizzeri? Nicola Marino e Antonio Tatone, anche questo è pleonastico rimarcarlo. Il giro d’affari orbitante attorno ai 12 progetti è di decine di milioni di euro. A confronto sono bruscolini i soldi che si sono spartiti i titolari delle coop del C6, in primis i nipotini fortunati della Gioia di Vivere. Le varianti al Prg riguardano 179.483 mq di terreno. Una distesa sterminata. Per rendere l’idea si tratta di un’area su cui potrebbero sorgere 25 campi di calcio come il San Paolo di Napoli.

Poderi agricoli che ospiteranno insediamenti produttivi con un’impennata stellare del valore di mercato dei terreni. E con un beneficio economico enorme per i proprietari. Su di loro è caduta la manna dal cielo distribuita da Pagano e company in gran parte a parenti, amici e amici degli amici. Rifacendoci ai latini potremmo dire “nihil sub sole novum” (niente di nuovo sotto il sole). Le gestioni di Pagano sono sempre state “allegre” per lui e il suo cerchio magico (Ambito C6 docet). Mentre i cittadini “fuori cerchio” hanno poco da essere felici. Basta dare una scorsa ai nomi di chi ha ottenuto la variante al Prg. Nella seconda puntata della nostra nuova inchiesta pubblicheremo nomi e cognomi. E come per il C6 anche in questo caso è lungo l’elenco dei parenti di amministratori locali beneficiari dei progetti. Come detto all’inizio il piano è stato studiato nei minimi dettagli. Prima delle comunali della scorsa primavera si doveva spianare la strada a Tatone per praticare il paganesimo nei secoli dei secoli. Piano riuscito alla perfezione. Il poliziotto indossa la fascia tricolore, ma tutto l’universo mondo sa che il vero sindaco continua a essere il dio Pagano. Quei 12 progetti varati nel dicembre 2018 servivano a creare consenso. A farsi altri amici. E quindi erano finalizzati ad allargare il bacino elettorale.

Sono illazioni di giornalisti prezzolati come ci ha definito il buon Rany nell’ultimo consiglio comunale? Quando abbiamo saputo dell’attacco del sindaco facente funzione ci è venuto da ridere. Ma poi siamo stati colti da una forte preoccupazione. E ci siamo detti: “Caspita, ma stiamo sbagliando qualcosa? Se uno come Pagano, amante di giornalisti/e che in cambio di articoli celebrativi ottengono incarichi e appalti, ci accusa di essere venduti è allarmante”. Poi, avendo la coscienza a posto, ci siamo lasciati scivolare addosso il fango spruzzato dalla macchina dei finti legalitari. Alle ignominie dei politicanti noi rispondiamo con i fatti. E i fatti dicono che i progetti approvati nella seduta del 7 dicembre 2018 del consiglio comunale sono di “interesse pubblico”. Su 10 presenti all’assise (ben 7 non si sono presentati, chissà perché?) tutti e 10 hanno alzato la mano per sancire la valenza pubblica delle varianti al Prg pur essendo chiaro anche a un bambino che l’unico interesse è quello dei privati. Ricordate quando il Parlamento, su input di Berlusconi, votò sul caso Ruby e stabilì che la Rubacuori era la nipote di Mubarak?

Ecco, Pagano e i suoi sodali hanno fatto di peggio. Un esempio concreto? L’avvio dell’iter per accogliere la richiesta della Progetti Industriali, ditta beneficiaria del settimo progetto licenziato dal consesso. La società ha avuto il via libera per costruire un insediamento per “la produzione di cassette in legno per l’ortofrutta e la movimentazione di merci di ogni genere” (clicca sul link in basso per leggere la delibera consiliare). A parte che non si capisce cosa si intende per “merci di ogni genere”. Ci auguriamo che sia almeno “merce” lecita. Ma la domanda che nasce spontanea è un’altra: dove si riscontra l’interesse pubblico? Se per un terreno agricolo di 6.270 mq si concede il permesso a produrre cassette di legno e merce non meglio specificata chi ci guadagna la collettività o la ditta privata? Non finisce qui. Chi è l’amministratore unico della società? Tale Marialuisa Verolla. Chi è la signora Verolla? La compagna dell’architetto Pasquale Riccardo, detto Maharaja. E mai nomignolo fu più appropriato. In sanscrito significa “grande re”. E lui in effetti è il re dei progettisti locali. Riccardo gravita da tempo immemore attorno al Re Sole Pagano. Ma ormai il re è nudo. E non è un bello spettacolo.

Mario De Michele

(continua…)

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