NAPOLI – E’ allarme igienico negli ospedali di Napoli sovraffollati di pazienti e con un eccesso di ricoveri in barella: a denunciarlo e’ la docente di Igiene dell’universita’ Federico II, Maria Triassi che sottolinea come possano riesplodere in tutta la loro virulenza anche patologie considerate scomparse come tubercolosi e meningiti.

”C’e’ il rischio che malattie con diffusione aerea – dice Triassi – si propaghino in maniera molto rapida, soprattutto quando c’e’ un affollamento di pazienti e quando questi sono debilitati dalle malattie. Il rischio e’ alto anche per il personale. Con i sovraccarichi di lavoro si abbassano gli standard igienici, qualcuno puo’ dimenticare di indossare le mascherine, di lavarsi le mani, di usare i guanti finendo esposto al contagio. Questa situazione negli ospedali – rileva – e’ tra le cause dei nuovi focolai di tubercolosi e meningite che si stanno verificando di recente”. Secondo la Triassi, a causare il sovraffollamento degli ospedali e’ la scelta di chiudere molti pronto soccorso della citta’. Con il mancato potenziamento di guardia medica, ambulatori e medici di medicina generale si e’ verificato l’assalto ai pronto soccorso ancora aperti. ”La parola d’ordine deve essere prevenzione – dice la docente di Igiene – Bisogna investire sulla continuita’ assistenziale, sulle cure primarie, sui dipartimenti territoriali e sui distretti in modo da decongestionare gli ospedali. Se invece si tagliera’ su questi servizi sara’ un autogol e gli effetti, in termini di salute, si vedranno tra 5 o 6 anni”.

 

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