Ha fatto molto discutere la faccenda dei manifesti firmati e fatti affiggere ad Afragola da Antonio Moccia, fratello di Luigi, boss dell’omonimo clan ritenuto dalla Dda uno dei più forti ancora in vita, in cui si chiedeva di denunciare chi chiedeva il pizzo a nome della sua famiglia. A seguito delle polemiche che sono state sollevate i manifesti sono stati coperti da fogli bianchi. Il provvedimento è stato firmato dal sindaco Claudio Grillo ed eseguito dagli agenti della polizia municipale di Afragola, che di fatto hanno verificato che gli attacchini della società incaricata del servizio di affissione procedessero all’oscuramento di tutti i manifesti a firma di Antonio Moccia. “È stato il primo atto che ho firmato, subito dopo aver ritirato le dimissioni” ha dichiarato Grillo. Un netto dietrofront del primo cittadino, che a caldo aveva dichiarato di non averli fatti oscurare perché l’interessato aveva pagato le tasse (leggi qui). “È nel regolamento comunale di affissione. Non è consentito ad un cittadino privato di esprimere pareri personali con queste modalità. Altrimenti sui muri di Afragola rischierebbe di finire chissà che cosa”, aggiunge. La vicenda, sulla quale la Dda ha puntato la sua attenzione, sentendo alcune persone informate sui fatti, ora rischia di diventare un caso. Dalla Geset intanto fanno sapere che nel caso in questione hanno eseguito la procedura prevista. I manifesti a loro consegnati da un delegato di Antonio Moccia, che ha dichiarato di averne consegnato copie alle forze dell’ordine, sono rimasti in stand by per 48 ore, come recita il regolamento, senza che nessuno di opponesse all’affissione. Trascorso il termine sono stati affissi.

 

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