“Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio”. Questa strofa del magnifico brano “Bocca di rosa” di De André è poesia pura e allo stesso tempo un insegnamento di cui ognuno di noi dovrebbe fare tesoro. Nella storiella, come sempre vera, che vi raccontiamo oggi i versi dell’artista genovese sembrano essere stati scritti per Salvatore Papa. Ovviamente è un’iperbole. Uno come il vicesindaco di Succivo non sarebbe potuto essere la musa ispiratrice dell’autore del “Suonatore Jones” e de “La collina” nemmeno se fosse stato l’unico essere vivente di tutte le galassie fin qui conosciute. Però quella quartina calza a pennello sul braccio destro del primo cittadino facente finzione Gianni Colella. Anche perché il vicesindaco crede di essere, a Succivo, Papa di nome e di fatto. Ne è convinto solo lui. Non a caso è denominato il Papino. Il vero Papa è lo zio Franco, uomo di grande cultura e politico di ben altra caratura. Franco è un professore. Salvatore è un aspirante Categoria C1 nel concorsone regionale. Nel destino del nipote, ahilui ma se ne faccia una ragione, non c’è altro che essere la brutta copia dello zio. Le copie in sé già sono sempre una seconda scelta. Quando sono brutte vanno smaltite rispettando il calendario della raccolta differenziata.

Così come vanno rispettati i decreti governativi soprattutto se si parla di vita o di morte come nel caso del coronavirus. Le finte campagne informative e i consigli ipocriti sono una vergogna di fronte ad un’emergenza sanitaria così preoccupante. Il Papa di serie B ha riempito la sua bacheca di appelli: “Lascia il virus fuori dalla porta. Esci solo per esigenze essenziali”. E ha condiviso l’hashtag con il video del consigliere regionale Pd Stefano Graziano #iorestoacasa. In basso tutte le prove. Agli untori social chiediamo di esibire le carte sui presunti pregiudicati. Belli, aspettiamo fiduciosi. Mentre Graziano da politico dall’alto senso istituzionale è stato il primo a restare a casa, Papa-Papino coerentemente con il solito suo modo di agire, ha detto una cosa e ne ha fatta un’altra. Senza un giustificato motivo (visite mediche, acquisto di generi alimentari, esigenze di lavoro, a proposito ma che lavoro fa? Mica campa di politica!) ieri sera verso le 21 si è recato in quel di Sant’Arpino. Si potrà dire: “Sarà andato presso la farmacia di via De Gasperi”. Si è intrattenuto in quella strada infatti. E no. Il vicesindaco di Succivo se n’è sbattuto del suo stesso appello (quante bugie e infingimenti) per partecipare ad un incontro fondamentale per la salute dei cittadini: ha tenuto un summit con Eugenio Di Santo, ex sindaco di Sant’Arpino, che attualmente non ha alcuna carica istituzionale. Noi scriviamo sempre con fatti riscontrabili (guarda la foto). Cari minacciatori webeti, invece del “bla, bla, bla” cacciate fuori le carte. Fate presto.

Come mai Papa, la seconda scelta, non Franco, non ha tenuto il virus fuori dalla porta ed è uscito per incontrare Di Santo? Arriviamoci per logica (adoriamo Aristotele). Il vicesindaco succivese e l’ex primo cittadino santarpinese odiano Campania Notizie. Perché? In effetti, abbiamo una colpa grave: su di loro abbiamo sempre scritto, e continueremo a farlo, la verità. È forse falso che il ras dei Casalesi Michele Aletta è il cognato di Salvatore Papa? Non è veritiero che il vicesindaco si è schierato apertamente al suo fianco quando lo abbiamo definito un camorrista? Verissimo. Eugenio Di Santo non ha patteggiato una pena di un anno e mezzo per tentata induzione alla concussione? Per questo fu anche arrestato. Sta agli atti giudiziari. In cella c’è stato per un bel po’ anche Aletta. Serve un’attestazione del direttore del penitenziario? No problem. Quando ha scattato la foto il nostro “paparazzo” ha notato la presenza di Salvatore Compagnone. Un altro che non ama, per usare un eufemismo, la nostra testata. Sempre per lo stesso motivo. Abbiamo scoperto e riportato che è indagato per truffa. È falso? Vero, vero. Svolge abusivamente la professione di avvocato pur essendo un funzionario del Comune di Sant’Arpino? È una menzogna? Testimoni oculari e altre prove confermano in tutto e per tutto le nostre notizie. Ha evaso le tasse? Lo ha dichiarato l’ufficio tributi dell’ente locale.

Un tris d’assi (di un mazzo di carte truccate, sia chiaro) perché organizza un summit in piena emergenza coronavirus? Perché, lo scrivono loro stessi a mezzo social, il vero virus è Mario De Michele. Il clan, nell’accezione etnologica, è composto anche da Ferdinando D’Ambrosio, ex presidente del consiglio comunale di Orta di Atella, guarda caso sciolto per camorra. Quindi serve la terapia o il vaccino contro Campania Notizie. La terapia d’urto sono la macchina del fango e il dossieraggio. Tutto già all’attenzione degli organi competenti. Il vaccino sono i post minatori. Quel genio di Carmelo Bene, disgustato dalla classe dirigente della seconda Repubblica, ebbe a dire: “In questo mondo di ladri non esistono più i banditi di una volta”. Noi andremo sempre avanti. Finché non arriverà il giorno del giudizio. Pregate.

Mario De Michele

I POST DI SALVATORE PAPA

 

 

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FOTO INCONTRO PAPA-DI SANTO




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