Alla luce della potente macchina messa in moto da un manipolo di camorristi, concussori, tennisti-patteggiatori, imbroglioni, pedofili, truffatori, evasori e tangentisti per spruzzare fango social su Campania Notizie (il clan ci accusa di aver subito condanne penali) ci viene da chiederci: meglio pregiudicati o spregiudicati? Per intenderci: è da apprezzare chi, anche in caso di giudizio definitivo, si è ampiamente riabilitato con una condotta ventennale di vita irreprensibile o chi fin da quando ne ha avuto la possibilità, abusando delle proprie funzioni, per 20 anni ha violato le leggi e continua tuttora imperterrito a delinquere? Il quesito ha preso forma da solo quando nella nostra ennesima puntata su appalti e incarichi affidati dall’Ambito socio-sanitario C6 è emersa un’altra procedura sui generis, ormai non se ne contano più. L’organismo sovracomunale, composto da Aversa, Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola, è stato ripetutamente “abusato” sul piano politico-amministrativo durante la gestione di Rany Pagano, presidente del C6 per 10 anni in qualità di sindaco di Casaluce, Comune capofila. Del branco autore degli stupri normativi fanno parte l’attuale primo cittadino Antonio Tatone, che in sostanza è un facente finzione perché comanda ancora Pagano, oggi assessore plenipotenziario, e Ludovico Di Martino, noto in città come Il “gobbo di Notre Dame” (non sappiano perché), da oltre 11 anni coordinatore dell’Ambito. Giustappunto il protagonista made in Casaluce del film cult della Disney ha in guisa spregiudicata (ci ricolleghiamo all’esordio dell’artico) adottato altre due determine dirigenziali in totale spregio alle norme regionali in materia di Politiche sociali e del codice pubblico degli appalti.

La prima, la numero 215 del 28 marzo scorso, ha come oggetto l’affidamento in proroga del servizio di supporto specialistico a Rosamaria Ramella fino al 31 dicembre 2020. La seconda determina, la numero 216 sempre del 28 marzo, affida il servizio di supporto contabile alla società Dedagroup Public Services. Qui c’è l’inghippo, direbbe il Bardo. L’iter seguito da Di Martino, fedelissimo di ferro di Pagano, è in totale e sfacciato contrasto con l’indirizzo dato a chiare lettere e pochi giorni prima dai sindaci Alfonso Golia (Aversa), Nicola Affinito (Carinaro), Enzo Guida (Cesa), Vincenzo Santagata (Gricignano di Aversa), Giuseppe Dell’Aversana (Sant’Arpino) e Giovanni Colella (Succivo). In seguito all’inchiesta di Campania Notizie i primi cittadini chiedono già il 21 febbraio scorso chiarimenti, tramite documento-esposto, in merito all’affidamento di progetti milionari alla cooperativa Gioia di Vivere, di cui sono consiglieri di amministrazione i nipoti dell’onnipresente Rany Pagano e di Nicola Marino, attuale consigliere comunale di maggioranza della coalizione griffata Tatone.

Stando sul chi va là Golia, Affinito, Guida, Santagata, Dell’Aversana e Colella rispondono prontamente ad una nota di Di Martino. Il coordinatore comunica la necessità di prorogare i due servizi perché in scadenza. Di Martino sottolinea che: “In mancanza di una proposta tecnico-amministrativa del tavolo istituzionale, oltre al rinnovo del contratto (proroga) di Rosamaria Ranella, provvederà a reperire altro personale professionale esterno tramite Mepa per far proseguire l’attuazione dei servizi per il triennio 2016-2018”. Piccolo inciso per non confondere le acque. La gestione della programmazione fino al 2018 è restata in capo al coordinamento di Casaluce. Mentre con la nomina di Aversa come comune capofila, avvenuta il 28 ottobre 2019, il nuovo coordinamento si occuperà dei progetti socio-sanitari riguardanti il triennio 2019-2021. Ritorniamo alla nota di Di Martino.

I sindaci rispondono con un documento indirizzato allo stesso coordinatore dell’Ambito, a Tatone, alla dirigente Politiche sociali della Regione Campania Maria Somma, al governatore Vincenzo De Luca e all’assessore regionale alle Politiche sociali Lucia Fortini. Cosa rimarcano i primi cittadini? Uno: per quanto riguarda il reperimento delle figure professionali e di supporto contabile-amministrativo chiedono che “la procedura utilizzata sia quella dell’avviso pubblico piuttosto che la trattativa tramite Mepa al fine di garantire maggiore partecipazione e trasparenza e di consentire la massima diffusione sui territori attraverso la pubblicazione agli albi pretori dei comuni associati”. Due: “Le figure specialistiche abbiano comprovate competenze nella gestione delle politiche sociali e dei servizi sociali e anche comprovate competenze in materia amministrativa-contabile”. Di Martino se ne strafotte e fa esattamente e scientemente il contrario. Non procede tramite avviso pubblico e procede attraverso Mepa per l’affidamento del servizio di supporto contabile alla società Dedagroup Public Services. Come funziona il Mepa? Sulla piattaforma vengono caricate dalle aziende e dai professionisti le offerte con relativo importo per lo svolgimento dei diversi servizi. Il dirigente ha optato per la Dedagroup Pubblic Service, con contestuale brindisi dei titolari, mediante “ordine diretto all’operatore economico”. Importo: 24.199 euro fino al 31 dicembre di quest’anno. Detta all’ingrosso Di Martino ha effettuato un affidamento diretto alla Dedagroup Public Services.

Un colpo di mano nonostante i sindaci Golia, Affinito, Guida, Santagata, Dell’Aversana e Colella avessero rappresentato “che il coordinamento istituzionale, in virtù di quanto previsto dal regolamento per il proprio funzionamento art. 3 lettera b e d, nonché della legge regionale 23 dell’ottobre 2007 art.11, ha manifestato tale volontà in più occasioni (come da verbali del coordinamento istituzionale del 20 ottobre 2014, del 24 luglio 2017, del 27 luglio 2017 e del 24 luglio 2019)”. Pertanto si invita ad attenersi all’indirizzo politico ricevuto”. Dai primi cittadini era stato lanciato un messaggio al coordinatore casalucese del tipo “uomo avvisato, mezzo salvato”. Ma evidentemente Di Martino, chissà per quali reconditi fini, non ci tiene a salvarsi. A questo punto ci auguriamo che i sindaci Golia, Affinito, Guida, Santagata, Dell’Aversana e Colella prendano i provvedimenti del caso perché la legalità si pratica e non si predica.

Passiamo alla proroga dell’incarico del servizio di supporto specialistico a Rosamaria Ramella. Nella determina non viene indicato con quale procedura è stato prorogato l’incarico per l’intero 2020. Ma chi è la Ramella? È stata consulente dell’Ambito C1, Comune capofila Caserta. L’allora coordinatore era Marcello Iovino. Chi è Iovino? Il cognato di Di Martino. Iovino è peraltro noto alle cronache giudiziarie. Per anni “super-dirigente” del Comune di Caserta, con numerose deleghe tra cui l’Ecologia e l’Edilizia residenziale pubblica, è stato coinvolto nel novembre del 2018 nell’inchiesta della Dda di Napoli sul sistema degli appalti nel settore dei rifiuti. Indagine basata sul ruolo chiave di Carlo Savoia, fratello dell’ex sindaco di Sant’Arpino Giuseppe Savoia. Non solo. Iovino è stato condannato a sei mesi di reclusione per falsa testimonianza dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Condanna confermata nell’aprile del 2018 dalla Corte d’Appello. Padri, figli, zii, nipoti, cognati, cugini. Sembra la storia dei Karamazov raccontata magnificamente da Dostoevskij. Una girandola di parentele sospette e una chiostra delle solite coop, scelte per così dire “in modo discrezionale” a detrimento della trasparenza e della buona gestione finanziaria dell’Ambito C6. Gioia di Vivere docet.

Chiudiamo con la domanda iniziale: meglio un pregiudicato (ammesso pure che lo sia) o un manipolo di camorristi, concussori, tennisti-patteggiatori, imbroglioni, pedofili, truffatori, evasori e tangentisti che da oltre 20 anni continua a delinquere? Lasciamo la risposta alle autorità competenti e ai lettori.

(continua…)

Mario De Michele

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IL DOCUMENTO DEI SINDACI

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