Questa volta, Mario De Michele, direttore della testata online “Campania notizie”, nel proseguire l’inchiesta giornalistica sull’Ambito C6 relativa ai bei tempi che furono, quando Casaluce, prima della rivolta degli altri sindaci dell’area, era ancora Comune capofila, paragona le vicende raccontate nel suo interessante articolo a quelle della famiglia Karamazov narrate dal grande scrittore russo Dostoevskij. E, così, nell’indagine condotta dal giornalista professionista, il cerchio magico si allarga sempre più, fino ad estendersi ad un giro di amicizie a parentele i cui protagonisti restano, però, sempre loro: Antonio Tatone, attuale sindaco del Comune di Casaluce, Nazzaro Pagano, già sindaco e attualmente assessore, Nicola Marino, ex vicesindaco e odierno consigliere di maggioranza, e Ludovico Di Martino, pluridirigente del medesimo ente. A fare da contorno alle dinamiche narrate, compare, stavolta, anche Marcello Iovino, un altro “super-dirigente”, per appellarlo alla De Michele, per anni in servizio presso il Comune di Caserta, anch’egli con numerose deleghe, tra cui l’Edilizia e l’Ecologia, coinvolto in diverse vicende giudiziarie, tra cui l’inchiesta della Dda di Napoli sul sistema degli appalti nel settore dei rifiuti. “Chi è Iovino? Il cognato di Ludovico Di Martino”, ci informa l’autore. Nota di poco valore aggiunto, direbbero tanti casalucesi, che ovviamente conoscono bene le composizioni familiari dei propri compaesani, ma precisazione di gran rilievo per quanti dovranno adottare dei provvedimenti ulteriori e consequenziali rispetto alla gestione di un Ambito che, a quanto pare, non smette mai di riservarci sorprese.
Nemmeno in tempo di crisi, di virus e di pandemia, la dignità di questa terra, già così provata, viene risparmiata da un proliferare di determine, tutte firmate da Ludovico Di Martino, fedelissimo della gestione Tatone, “sindaco facente finzione”, e Pagano, “assessore plenipotenziario” del Comune di Casaluce. L’inchiesta giornalistica, in particolare, fa riferimento ad altre due determine dirigenziali: La prima, la n. 215 del 28 marzo, ha come oggetto l’affidamento in proroga del servizio di supporto specialistico a Rosamaria Ramella, già consulente dell’Ambito C1, Comune capofila Caserta, sotto l’allora coordinatore Marcello Iovino; La seconda, la n. 216 sempre del 28 marzo, affida il servizio di supporto contabile alla società Dedagroup Public Services, sulla cui composizione tra figure dirigenziali e dipendenti non si esclude possano emergere nuovi sviluppi. Il tutto seguendo procedure in totale discostamento rispetto alle linee tracciate dai sindaci Alfonso Golia (Aversa), Nicola Affinito (Carinaro), Enzo Guida (Cesa), Vincenzo Santagata (Gricignano di Aversa), Giuseppe Dell’Aversana (Sant’Arpino) e Giovanni Colella (Succivo), che si erano ben premurati di inviare un documento scritto indirizzato a Ludovico Di Martino, a Tatone, alla dirigente Politiche sociali della Regione Campania Maria Somma, al governatore Vincenzo De Luca e all’assessore regionale alle Politiche sociali Lucia Fortini. Ma Casaluce cosa risponde? Vi riportiamo la risposta del giornalista: “Di Martino se ne strafotte e fa esattamente e scientemente il contrario”.
Insomma, “una girandola di parentele sospette e una chiostra delle solite coop, scelte per così dire “in modo discrezionale” a detrimento della trasparenza e della buona gestione finanziaria dell’Ambito C6. Gioia di Vivere (cooperativa di cui sono consiglieri di amministrazione i nipoti dell’onnipresente Rany Pagano e di Nicola Marino) docet.” E’ così che chiosa De Michele, con l’auspicio, assolutamente condiviso da tutto il gruppo Uniti per Cambiare, di una pronta reazione da parte da parte di tutti i Sindaci dell’Ambito per assicurare piena effettività ad un cambio di rotta necessario, rispetto ad una gestione politicamente del potere fallimentare e caratterizzata dalla più totale assenza di trasparenza, rispetto alla quale a Casaluce nessuno sa niente: Nazzaro Pagano tergiversa; Antonio Tatone punta il dito contro gli altri sindaci, ma nulla dice sul merito, dichiarando che sono atti di dirigenza e non politici; Nicola Marino resta muto come un pesce; Maddalena Zaccariello afferma di non sapere nulla; gli altri consiglieri e assessori nemmeno a nominarli, tanto sono privi di un autonomo pensiero e continuano a fare le belle statuine in consiglio comunale, alzando o abbassando, su ordine, la manina. I casalucesi non meritano questo! Confidiamo nella giustizia, che certamente farà il suo corso, e nell’azione di controllo e di intervento di tutti gli altri sindaci dell’Ambito!
Antonio Cutillo, Antonio Comella, Arturo Spina
Consiglieri comunali ‘Uniti per cambiare’- Casaluce