R. A., 40enne di Castel Volturno, detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per essersi reso responsabile insieme al fratello (S. A.) ed altre due persone, di detenzione illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo e minacce nei confronti dei vicini, potrà tornare a casa: i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere hanno accolto l’istanza del difensore di fiducia Ferdinando Letizia formulata sulla scorta del decreto Covid-19, disponendo la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari. La motivazione alla base dell’istanza di sostituzione della misura cautelare proposta dal suo legale, ha evidenziato le pregresse patologie da cui è affetto R. A. che rientrano nei quadri patologici per i quali è possibile riconnettere un elevato rischio di complicanze da Covid-19.
Dopo una discussione per futili motivi avvenuta nel settembre del 2019, R. A., il fratello S. A. ed altre due persone in durante la notte si recarono sul retro dell’abitazione dei vicini residenti in località Bagnara a Castel Volturno esplodendo 3 colpi di arma da fuoco verso la stessa abitazione dopo che uno dei partecipanti del ‘gruppo di fuoco’ minacciava di morte, con una pistola alla tempia una delle vittime. Arrestato dai carabinieri della stazione di Castel Volturno, il 40enne, in sede di giudizio abbreviato è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione presso la casa circondariale sammaritana.