Un polmone verde di 30mila metri quadri, una vasta area naturale al centro di Napoli, il Parco della Marinella, oggi campo per i Rom. Abbandonato nel degrado e ricoperto da erbacce secche, il suo cattivo odore si sente a grande distanza. Per il suo recupero, Luigi Rispoli, presidente del Consiglio Provinciale partenopeo, ha organizzato una manifestazione per le vie del quartiere Mercato-Pendino, a cui hanno partecipato circa 250 persone sfilando per via Porta Nolana. Obbiettivo e’ chiedere all’istituzione Comunale che quel Parco diventi “da bomba ecologica, un formidabile elemento di sviluppo economico”, ha dichiarato Rispoli alla guida del corteo, spiegando inoltre che “la funzione dell’area verde, potrebbe essere destinata come punto di aggregazione sociale in una delle aree della citta’ colpita da un evidente fenomeno di degrado sociale”.
Nel 2006 dovevano completarsi dei lavori iniziati quattro anni prima, inquadrati nell’ambito del programma comunitario PIT Napoli con un complessivo impegno di spesa per euro 5.201.917,00 con una quota di cofinanziamento a carico del Comune di euro 615.858,20. “Il Comune di Napoli ha da tempo sospeso i lavori – ha continuato l’esponente del Pdl – nonostante che per quest’opera siano gia’ stati spesi un milione di euro per interventi di bonifica del sito da materiali contenenti amianto, da ordigni bellici e da altri materiali presenti sull’area, 1 milione che a causa la sospensione dei lavori adesso risultano completamente sprecati”. A tutto questo si e’ aggiunta la rabbia dei residenti del quartiere Mercato, che hanno gia’ protestato per la baraccopoli presente nella Marinella, in cui coabitano Rom ed extracomunitari. “La settimana scorsa il Comune ha ordinato un blitz nel campo alla Polizia Municipale – ha aggiunto Rispoli -che ha trovato auto e altri mezzi rubati, da questo si capisce che alcuni degli occupanti sono dediti ad attivita’ illegali”. Intanto i consiglieri della seconda Municipalita’, avevano gia’ posto il dibattito in consiglio e ora attendono risposte dall’assessorato alle Politiche Sociali competente.