Non è stato per nulla facile il travaglio. E come sempre accade nel Pd casertano, la composizione della lista alle regionali della Campania è l’ennesima riprova, non sono mancate le sorprese dell’ultimo secondo. Una era nell’aria: sarà in corsa Massimo Schiavone. L’altra ha lasciato di gesso un po’ tutti: Eugenia D’Angelo è la quinta donna in lizza. Alla fine le indiscrezioni sulla candidatura nelle fila dem del presidente del consiglio comunale di Sessa Aurunca hanno trovato conferma nella direzione regionale del partito che si è svolta ieri sera a Napoli. L’assemblea ha votato all’unanimità la lista della provincia di Caserta. E Schiavone ne fa parte. Ma la riunione ha riservato un colpo di scena più clamoroso. A un certo punto ha chiesto la parola la D’Angelo per avanzare la sua candidatura svelando retroscena finora sconosciuto a quasi tutto il gruppo dirigente del Pd di Terra di Lavoro. Dando la propria disponibilità a correre alle regionali, il consigliere comunale di Aversa ha sottolineato che una decina di giorni fa ha inviato via Pec una comunicazione ufficiale al leader provinciale Emiddio Cimmino per proporre ufficialmente la sua candidatura. Una comunicazione di cui non si è mai fatto cenno (chissà perché) e rimasta lettera morta. Poi la rivelazione di ieri durante l’assemblea.
A quel punto, giustamente, visto che non c’erano altri candidati/e in lizza, il nome della D’Angelo è passato collegialmente assieme a quelli degli altri 7 membri della lista casertana. Questi gli aspiranti consiglieri regionali del Pd alle regionali del 20 e 21 settembre: gli uscenti Stefano Graziano e Gennaro Oliviero, Massimo Schiavone, Lucia Esposito di San Nicola la Strada, ex senatrice e già componente del parlamentino campano, Annamaria Sadutto di Santa Maria Capua Vetere, Antonella D’Andrea di Teano, Gerardina Martino, residente a San Nicola la Strada e assessore tecnico al Comune di Acerra, e la new entry Eugenia D’Angelo. Una delle curiosità che balza agli occhi è che per una volta le quote rosa sono superiori a quelle celesti: 5 donne e 3 maschi. Scelta politica d’avanguardia? Macché. La presenza in lista di due “giganti” come Graziano e Oliviero, che partono con tutti i favori dei pronostici, ha stoppato sul nascere le velleità degli altri uomini del partito. Cimmino, che pur abbiamo bacchettato per la sua “timidezza” nel prendere il toro per le corna, ha l’attenuante di aver sbattuto la testa contro i muri di gomma eretti da dirigenti e militanti che non se la sono sentita di partecipare a una competizione elettorale per loro persa in partenza. Va anche detto, ad onor del vero, che negli ultimi giorni Cimmino ha recuperato il terreno perso. Ha inserito una donna di spessore come la Martino, con esperienza amministrativa in città grandi e difficili. E ha messo a segno il colpaccio finale raccattando Schiavone dopo la rottura con Noi Campani. Il blitz è anche e soprattutto opera di Graziano. Come abbiamo sempre scritto, guai a sottovalutare le sue zampate. Appena si è aperto uno spiraglio il Signor Sottile si è inserito e ha piazzato la stoccata vincente, diventando addirittura il principale interlocutore di Schiavone.
I bene informati dicono che sia stato proprio il capo dell’assise di Sessa Aurunca a chiedere di rapportarsi politicamente con Graziano. Che ha preso tre piccioni con una fava: ha consentito alla lista di poter contare su un candidato elettoralmente forte, ha inserito un maschio e ha fatto un dispetto al suo amico-nemico Oliviero. Quest’ultimo, re di Sessa Aurunca, è andato in rotta di collisione con Schiavone proprio quando il presidente del consiglio della sua città si era candidato con Noi Campani. Ora se lo ritrova addirittura nella lista del Pd. Immaginiamo Graziano leccarsi i baffi e ridere di gusto per il colpo gobbo che ha riservato a Oliviero. Politicamente la mossa ci sta tutta perché va anche nell’interesse del Pd. A Graziano va dato atto anche dell’impegno (lo abbiamo riscontrato in loco) profuso per convincere Michele Russo di Maddaloni a scendere in pista per formare una lista paritaria: 4 maschi e 4 donne. Per rispondere all’offensiva di Graziano (operazione Schiavone) dal canto suo Oliviero ha dato l’ok alla D’Angelo. L’obiettivo è ostacolare il Signor Sottile ad Aversa, la sua seconda casa. Dopo aver sentito l’odore del sangue lo Squalo buono ha roteato gli occhi e ha voluto mostrare i denti aguzzi per lanciare un messaggio chiaro a Graziano: “Vuoi la guerra? E guerra sia!”.
Tra i due litiganti quella che rischia di rimetterci di più è Lucia Esposito che nei giorni scorsi aveva chiuso il ticket con Oliviero. Dal suo compagno di viaggio si sarebbe aspettata l’indicazione di un maschio. O quanto meno che non facesse il nome di una donna. Non è detto che la partita sulla lista sia definitivamente chiusa. Se nel giro di poche ore (cosa non facile) si facesse avanti un maschietto le quote della compagine elettorale potrebbero essere ritarate fifty-fifty. Certo, subentrerebbe il problema di come e perché far fuori Eugenia D’Angelo visto che la sua candidatura è stata votata all’unanimità dall’assemblea regionale. Ma col Pd di Terra di Lavoro ne abbiamo viste di tutti i colori. Ogni volta che ne parliamo ci immaginiamo il replicante di Blade Runner che riferendosi ai dem casertani dice: “Ho viste cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare”.