Un’esibizione sessuale via internet vale come se fosse fatta ‘di persona’. E’ quanto si ricava dalla sentenza con la quale i giudici della VI sezione penale di Milano hanno condannato a 2 anni e 6 mesi un carabiniere che aveva inviato, via chat, una propria foto nudo ad una ragazzina di meno di 14 anni nel tentativo di ricevere a sua volta foto dalla minore.
Finito davanti ai magistrati con l’accusa di aver tentato di produrre materiale pedopornografico, il tribunale lo ha condannato richiamando nel dispositivo, nell’ambito del reato, la corruzione di minore. Il carabiniere e’ stato inoltre condannato a sette anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti di una 16enne. Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dal pm Stefania Carlucci, l’uomo, nel 2010, aveva inviato un autoscatto in cui mostrava le proprie parti intime ad una bambina al di sotto di 14 anni. In seguito e’ emerso che avrebbe abusato anche della cugina sedicenne. Delle due il carabiniere era un parente acquisito. Il tribunale ha inoltre definito un risarcimento complessivo in via provvisionale di centomila euro.