E’ tra le più giovani candidate del Partito Democratico. Mariarosaria Gianoglio è una studentessa di 24 anni, ed ha deciso di scendere in campo, a sostegno del candidato sindaco Dario Abbate, per ‘amore della sua città. Quella Marcianise che l’ha vista crescere, e che lei vorrebbe contribuire a rendere migliore.
“Era già un po’ di tempo – ci dice – che nella mia mente balenava l’idea di questa sfida, una sfida nuova ma nata dalla consapevolezza che per cambiare qualcosa dobbiamo metterci anima e cuore e, dunque, esserci”.
E non sempre, va detto, è una scelta che i giovani fanno…
“Infatti, mi sono resa conto di questa, diciamo così, grande assenza. L’universo della politica politico è davvero poco frequentato dai giovani, ed è un peccato perché un giovane puo’ dare tanto. E ricevere altrettanto, perché sto piano piano imparando che la politica è sicuramente una buona palestra di vita.
Veniamo alla sua città. Dei problemi che Marcianise vive, a quale darebbe la priorità?
“Marcianise ha bisogno di un cambiamento di rotta drastico. E su più versanti. Le condizioni in cui versa la nostra città sono insoddisfacenti, a cominciare dalla questione giovanile. È letteralmente impensabile vivere in un contesto commerciale/industriale ed avere un tasso di disoccupazione impressionante. La politica non puo’ non farsi carico di questo, anche se con la limitatezza di poteri, in questo campo, che sicuramente limita l’azione delle amministrazioni locali. Ciò nonostante va fatto tutto quanto nelle possibilità di un’amministrazione comunale per favorire la rinascita di alcuni settori produttivi che rischiano di rimanere impantanati in via definitiva. E tragica, per il territorio, direi.
Riuscirà, dunque, la politica a salvarci?
“E quale sarebbe l’alternativa? A mio avviso resta l’unica possibilità per venir fuori da questo atavico pantano… Ovviamente il riferimento è alla politica sana, quella fatte di idee innovative e propositive, la politica degli affari la lasciamo volentieri ai politicanti”.
In giro resta però tanta sfiducia. E l’emergenza Covid certamente non contribuisce ad un avvicinamento alla politica. Ci indichi un buon motivo, allora, per andare alle urne domenica e lunedì prossimi.
“Intanto il problema dell’astensione è sempre esistito ed oggi il rischio di una astensione massiccia è più che mai concreto. Tocca a noi che la politica la pratichiamo, accorciare la distanza che spesso separa ,la politica dai cittadini. E se mi consente, per concludere, prendo un impegno: in caso di esito positivo, la prima cosa che farò sarà quella di istituire un centro di ascolto ed un comitato cittadino, che rappresenti tutti i rioni della nostra città. Perché un politico ha prima di tutto il dovere di conoscere i problemi. La diagonisi è l’unica via per arrivare a delle rapide soluzioni”.