Una vasta operazione, condotta tra le province di Roma e Napoli dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, coadiuvati dai comandi territorialmente competenti, contro il clan camorristico dei Moccia. Tredici le persone nei confronti delle quali sono stati emessi provvedimenti cautelari.
Le misure sono state emesse dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina.
Tra i destinatari dell’ordinanza anche Angelo e Luigi Moccia, ritenuti i boss del sodalizio.
Le accuse a carico degli indagati vanno, a vario titolo, dall’estorsione alla fittizia intestazione di beni, aggravati dal metodo mafioso, fino all’esercizio abusivo del credito.
L’indagine dei carabinieri, avviata nel 2017, poco tempo dopo la scarcerazione di Angelo Moccia, si è incentrata sui presunti interessi economici del clan nella Capitale ed, in particolare, su quella che gli inquirenti ritengono fosse la gestione sotto diverso nome di varie attività commerciali, su di un’estorsione con metodo mafioso ed il reimpiego di capitali illeciti in investimenti immobiliari e auto di lusso, il tutto attraverso fittizie intestazioni volte ad evitare che i beni in questione finissero sotto la scure delle misure di prevenzione disposte dopo le condanne di parte degli indagati.
In corso anche un sequestro preventivo di beni, dal valore complessivo di circa 4 milioni di euro.