Non più 21 ma 5 i punti per definire la condizione nella quale versa una regione. E’ la proposta avanzata dalla Conferenza delle Regioni al Governo: l’uso di cinque indicatori specifici a fronte dei 21 attuali per definire il rischio contagio nelle regioni italiane.

Questi i cinque indicatori: 1. la percentuale di tamponi positivi escludendo tutte le attività di screening e re-testing degli stessi soggetti (riconteggio dei positivi al secondo o terzo tampone positivo)

2. Un Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata Iss

3. Il tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva per pazienti Covid e quello dei posti letto totali per pazienti-Covid oltre alla possibilità di garantire adeguate risorse per contact-tracing

4. Isolamento e quarantena e il numero

5. Tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing

    Le prime regioni ad essere sottoposte a nuova valutazione saranno, dal 20 novembre, le prime a essere dichiarate rosse, ossia Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta ed Alto Adige (Provincia autonoma). Si conta di ottenere cambiamenti di fascia dal ministero della Salute anche prima del nuovo Dpcm che dopo il 3 dicembre definirà le regole per le feste natalizie (e per i consumi ad esse connessi).
    Va però detto che il meccanismo a tre colori ideato dall’esecutivo con l’ultimo Dpcm prevede dei tempi ben precisi, che il ministro della Salute Roberto Speranza sembra intenzionato a far rispettare senza deroghe.    

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