Si è dimesso il presidente dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere. Lo ha fatto con una nota attraverso la quale esprime tutto il proprio rammarico. “Egregi Colleghi – scrive Adolfo Russo -, una incestuosa assonanza di egoistici intendimenti fra l’opposizione e parte della maggioranza ha provocato una situazione di stallo del CDA, e di assoluta ingovernabilità. Con contestuale, e sospetta, tempestività 3 Consiglieri della maggioranza, Avv.ti laselli, Palmirani e Puoti, si sono dimessi provocando il venir meno del quorum costitutivo del Consiglio fino ad allora appannaggio della maggioranza, che poteva contare su 13 elementi.
Risultando tale quorum non inferiore a 11 presenze (su 21 Consiglieri) non sfuggirà come la restante pattuglia di 10 Consiglieri non poteva essere sufficiente a garantire la regolarità delle presenze: circostanza puntualmente verificatasi a seguito delle dimissioni innanzi indicate.
Le stesse – scrive ancora il presidente Russo -, sono state veicolate come necessitate da una non condivisione delle -“Politiche” della maggioranza: risulta inaccettabile tale giustifica specie considerando la qualità delle funzioni svolte dai dimissionari in seno al Consiglio: Vice Presidente, Segretario e Delegata alla formazione, in sintesi l’intero Organo esecutivo del Consiglio. Non si può, pertanto, riconoscere alcuna impossibilità “operativa” a meno di non addebitare manifesta incapacità ai dimissionari.Né deve sottacersi come il comportamento ostruzionistico dell’opposizione che non partecipando alle sedute di Consiliatura da circa 30 giorni impedisce l’attività ordinaria dell’Ordine: iscrizioni, rilascio certificati, pareri, gratuiti patrocini, ecc, a danno di tutti, specie dei più giovani Colleghi, e tutto ciò in nome delle elezioni subito e a tutti i costi”.
“Né vale considerare – conclude l’avvocato Russo -, come agli occhi di una Magistratura sempre più avara di dialogo e di riconoscimento di pari dignità tale comportamento degradi ancor più l’autorevolezza dell’Avvocatura: ma bisogna votare e, finalmente, riconoscere al Messia Il giusto ruolo. Chi scrive ha tentato di ovviare a tale vulnus rendendo pubblicamente disponibile la propria carica al solo scopo di evitare il Commissariamento in una ottica di redistribuzione degli impegni Consiliari: inutile, ‘come inutili, ut supra sono risultati gli appelli alla gestione delle sole pratiche ordinarie con lo svolgimento di Consigli tesi esclusivamente a tali finalità: bisogna votare. lo non ci sto!”