Massima allerta nelle basi italiane della missione Isaf in Afghanistan dopo la strage compiuta da un militare statunitense a Kandahar. Il timore e’ che, a poche settimane dalle proteste in tutto il Paese seguite alla profanazione di alcune copie del Corano nella base americana di Bagram, questo nuovo gravissimo episodio possa turbare i rapporti con le autorita’ e la popolazione locale.

”Al momento non si registrano conseguenze o incidenti di alcun tipo”, precisano all’Adnkronos fonti del Comando regionale Ovest a guida italiana della missione. Al quartier generale italiano non viene sottovalutata l’importanza, in termini di sicurezza dell’area, di questo ”episodio bruttissimo”, tant’e’ vero che l’attenzione e’ ai massimi livelli. Un monitoraggio effettuato, oltre che nel quartier generale di Herat presso le basi dell’area di competenza italiana -tra le altre quelle di Shindand, Farah, Badghis, Bala Murghab, Chagcharan e il Gulistan- ha permesso di accertare che al momento ”la situazione si mantiene tranquilla. Andiamo avanti con la nostra agenda di impegni, che comprendono compiti di sicurezza e di ricostruzione, in collaborazione -rilevano dal comando italiano in Afghanistan- con la popolazione e le autorita’ locali”.

 

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