Dall’alba i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta, nell’ambito di indagini coordinate dalla Dda di Napoli, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove persone ritenute responsabili di associazione per delinquere di tipo camorristico.
Come riferiscono i carabinieri, tra i destinatari del provvedimento vi sono l’attuale sindaco del comune di San Cipriano d’Aversa (Caserta) Enrico Martinelli di 41 anni, un consigliere di maggioranza dello stesso comune, due persone ritenute elementi di vertice del clan dei Casalesi Antonio Iovine ed Enrico Martinelli, entrambi di 48 anni e arrestati dopo lunghi periodi di latitanza, sette affiliati al gruppo camorristico attivo a San Cipriano d’Aversa e facente capo a Iovine.
Associazione per delinquere di tipo camorristico: questa l’accusa alla base dell’ordinanza di arresto della DDA di Napoli, eseguita stamattina dai carabinieri di Caserta, nei confronti di nove persone. In manette il sindaco di San Cipriano d’Aversa, prelevato dai militari dell’Arma nella sua abitazione, e un consigliere di maggioranza del comune del Casertano. Tra i gli altri destinatari del provvedimento figurano anche due elementi di vertice del clan dei Casalesi – il boss Antonio Iovine e un lontano cugino omonimo del sindaco di San Cipriano, Enrico Martinelli (entrambi arrestati dopo lunghi periodi di latitanza), – e sette affiliati al gruppo camorristico attivo a San Cipriano d’Aversa, facente capo al boss Antonio Iovine. Tra questi ci sono anche due titolari di imprese edili.
Il sindaco di San Cipriano d’Aversa (Caserta), Enrico Martinelli (PdL), arrestato questa mattina dai carabinieri di Caserta, era già indagato ed è accusato di far parte della fazione del clan dei Casalesi facente capo ad al boss Antonio Iovine. Nei mesi scorsi era emerso uno scambio di pizzini tra il sindaco ed il cugino omonimo ritenuto un esponente di primo piano del clan.
La perquisizione e il ritrovamento della macchina da scrivere risalgono all’11 maggio 2011. Gli arresti di oggi dunque sono scaturiti da una inchiesta sugli appoggi che i boss Enrico Martinelli e Antonio Iovine avevano avuto durante la loro latitanza; Iovine, in particolare, e’ stato ricercato per oltre un decennio e catturato solo il 17 novembre 2010. Martinelli, arrestato tre anni prima di lui, era un suo fedelissimo, affermatosi come elemento di spicco del gruppo fin dall’epoca del boss Antonio Berdellino, con una ‘carriera’ da killer alle spalle che comprende anche la partecipazione alla strage di Casapesenna nel 1988 in cui fu ucciso il braccio destro di Bardellino, Antonio Salzillo. Il consigliere comunale ed ex assessore all’Ambiente di San Cipriano di Aversa, arrestato insieme al sindaco Enrico Martinelli, ha pure contribuito alla latitanza del boss Martinelli, mettendo persino a disposizione casa sua quando i due si dovevano incontrare per gestire affari.