E’ finita dopo piu’ di un anno la latitanza di Kais Ben Ali, nipote dell’ex dittatore, ricercato dal gennaio del 2011 e catturato oggi, dalle forze di sicurezza del Ministero dell’Interno tunisino, a Kantauoi. Il giovane faceva parte delle piu’ stretta cerchia di familiari dell’ex presidente invischiati in decine e decine di casi di malversazione e di aggressione del patrimonio dello stato tunisino.

Kais Ben Ali, in particolare, e’ accusato, oltre che di molti casi di malversazione, anche di ripetute infrazioni alle leggi doganali. Ma le accuse piu’ gravi, che gli vengono contestate insieme a Zine El Abidine Ben Ali e alla moglie Leila Trebelzi, sono quelle di attentato alla sicurezza dello Stato e di avere incitato alla risposta armata contro la ”rivoluzione dei gelsomini”. Queste accuse sono relative a quanto accadde a Ouardanine, nella notte tra il 15 e il 16 gennaio dello scorso anno (quando cioe’ Ben Ali e la moglie erano gia’ fuggiti in Arabia Saudita). Nel corso di una manifestazione contro il dittatore, sconosciuti aprirono il fuoco sulla folla, provocando la morte di quattro giovani e il ferimento di molte altre persone.

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