La finestra per votare alle amministrative va dal 15 settembre al 15 ottobre prossimi. L’orientamento del governo, almeno a quanto trapela da Palazzo Chigi, è un ritorno alle urne il 10 e l’11 ottobre. In ogni caso, a prescindere dalla data ufficiale, manca pochissimo per l’indizione dei comizi elettorali e per la presentazione delle liste. Tra le città che rinnoveranno il consiglio comunale figura Sant’Arpino. Qui si registra un’anomalia che potrebbe risultare determinante ai fini del risultato. Il raggruppamento di opposizione, capeggiato dall’ex sindaco Eugenio Di Santo, è già praticamente al completo da un bel po’. Mentre quello della maggioranza in carica, guidata dal primo cittadino Giuseppe Dell’Aversana, è ancora alle prese con diatribe interne. Nel mezzo, sotto tutti i profili, il Terzo polo che pur avendo ufficializzato il nome del leader della coalizione, Iolanda Boerio, deve ancora approntare (se ci riuscirà) gran parte dello schieramento. Ma torniamo alla squadra di governo. L’estremo ritardo accumulato trae origine da svariati ordini di motivi. Partiamo da quelli secondari ma comunque rilevanti. Il feeling tra i consiglieri di maggioranza si è da tempo deteriorato. Su importanti questioni amministrative ci sono state faglie che via via non si sono ricomposte. Alcune tematiche urbanistiche, in particolare il caso housing sociale, sono diventate un vero e proprio campo di battaglia. E col trascorrere dei mesi gli esponenti della giunta si sono guardati sempre più in cagnesco. È venuta meno anche la fiducia sul piano personale. Non è un caso se di recente l’assessore all’Urbanistica Gennaro Capasso ha rassegnato le dimissioni. Ma se la maggioranza è ancora in alto mare nella composizione della lista per le comunali la causa principale è riconducibile ai tentennamenti di Dell’Aversana. Finora non ha sciolto ancora la riserva sulla sua ricandidatura a sindaco. Restando nel limbo il primo cittadino ha creato di fatto una situazione di stasi. Senza una sua scelta definitiva tutto è rimasto fermo.
Ma seppur in ritardo è arrivata la svolta. Dell’Aversana è seriamente orientato a farsi da parte. La decisione potrebbe essere ufficializzata già nei prossimi 2-3 giorni. Come ha maturato questa risoluzione? Beh, un po’ per “stanchezza”. Come detto la fine del suo terzo mandato è stato costellato da numerosi problemi di natura politica. Ma soprattutto sulle sue spalle sono cadute come macigni questioni amministrative che in verità partono da lontano, di cui Dell’Aversana si è ritrovato, suo malgrado, a pagarne le conseguenze. La disastrosa situazione debitoria dell’ente e la carenza dell’organico comunale hanno limitato fortemente l’azione di governo impedendo all’amministrazione di brillare, a partire dal suo capo. Non è solo questo che ha spinto Dell’Aversana a rinunciare alla corsa per la fascia tricolore. Il primo cittadino si è reso conto della necessità di dare un’accelerata per non far correre il rischio alla coalizione di frantumarsi a causa del lungo logoramento interno. Il suo passo di lato, che gli avversari potrebbero leggere strumentalmente come il timore di sottoporsi alla volontà popolare per paura di perdere, è una mossa politica che può rivelarsi decisiva per il rilancio del centrosinistra. Seppur in seconda fila Dell’Aversana non abbandonerà la barca. Farà di tutto per tenere uniti i suoi fedelissimi. E darà un contributo fondamentale in campagna elettorale. Sono questi gli impegni assunti. Se non li manterrà il centrosinistra ne uscirà a pezzi. E lui politicamente e personalmente distrutto. Ma ora bisogna lavorare alla lista. Non sarà facile. C’è poco tempo. Il voto è alle porte.