La leader della Cgil Susanna Camusso frena sulla riforma del mercato del lavoro e respinge le proposte di modifica dell’art.18 fatte. Ma il governo incalza: per il premier Mario Monti la riforma e’ una “priorita’”, mentre per il ministro del Lavoro Elsa Fornero “un’intesa e’ imprescindibile”. Emma Marcegaglia, da parte sua, chiede all’esecutivo di rivedere la flessibilita’ in entrata. Le proposte “sentite fino ad ora sull’articolo 18 non ci convincono e non vanno bene”, “credo che ci sia ancora della strada da fare” per arrivare all’accordo definitivo e “martedi’ dal Governo ci aspettiamo delle risposte”, ha detto la leader della Cgil a Firenze, a quattro giorni dall’incontro di Palazzo Chigi tra governo e parti sociali.
“Per noi” ha proseguito, “l’articolo 18 e’ una tutela generale. Ha una funzione di deterrenza rispetto all’arbitrio dei licenziamenti. La discussione deve partire dal salvaguardare questo principio. Credo che ci sia ancora della strada da fare”, sottolinea. “Il valore dell’articolo 18 deve tutelare il lavoratore dalla discriminazione e questo e’ il nostro punto di riferimento intangibile e, siccome sentiamo che i licenziamenti disciplinari non rientrano in questa casistica, noi siamo convinti del contrario” ha poi ribadito Camusso al Tgcom. Una posizione di maggiore apertura arriva invece dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale bisogna fare ancora delle “limature”, ma “c’e’ il clima giusto per arrivare a un accordo”. “Il sindacato e’ unito, e’ stato unito negli ultimi tempi e non ho dubbi che sara’ unito anche nei prossimi giorni se prevale il buonsenso”, ha aggiunto Bonanni, che chiede all’esecutivo di varare, dopo la riforma del mercato del lavoro, “un patto sulla crescita”. “La riforma del mercato del lavoro e’ un tema cruciale, e’ una priorita’ per il governo”, ha invece scritto il presidente del Consiglio in una lettera a ‘Il resto del Carlino’. “Stiamo mettendo in campo le energie migliori – ha affermato Monti – per consentire al nostro Paese di beneficiare, anche in questo campo di maggiore equita’, anzitutto tra generazioni e sessi e di maggior orientamento al mercato”. “Nel mercato del lavoro”, ha detto invece Fornero durante il suo intervento a Bologna alla cerimonia per ricordare i 10 anni dalla morte di Marco Biagi, “trovare un accordo e’ un elemento importante ed imprescindibile che da un valore aggiunto di notevole importanza alla qualita’ della riforma”. La riforma “non e’ fatta contro qualcuno ma per il Paese, per il suo futuro e per le giovani generazioni che sono il futuro come ben sapeva Marco Biagi” ha aggiunto Fornero, che si e’ comunque detta “fiduciosa che questa riforma si fara’ con il consenso”. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine del convegno ‘Cambia Italia’, lancia infine un appello: il governo riveda la proposta fatta sulla flessibilita’ in entrata, nella trattativa sulla riforma del mercato del lavoro, e torni alla versione precedente. “La nuova proposta – ha detto – prevede un aumento di costi e di burocrazia, con il rischio che invece di aumentare l’occupazione ci sia una riduzione”. Un parziale scetticismo condiviso anche da Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane, Ania, Confindustria e Rete Imprese Italia, che in una nota congiunta hanno definito le proposte sul tavolo “non ancora in grado di individuare le giuste soluzioni per la competitivita’ delle imprese”. Per le organizzazioni datoriali “le forme contrattuali che hanno garantito, in questi anni, un buon livello di flessibilita’ in entrata verrebbero notevolmente ridotte senza, peraltro, contrastare gli abusi” laddove “ancora non vi e’ chiarezza su quali saranno le soluzioni per migliorare la flessibilita’ in uscita.