Si chiama Luca Battista la persona fermata, venerdì sera, dagli agenti del commissariato Pianura perché trovato in possesso di una pistola. Si tratta, secondo quanto riferito dagli stessi investigatori, di un soggetto riconducibile all’organizzazione Esposito-Marsicano, considerata erede del sodalizio Mele e, soprattutto, protagonista di un cruento scontro con i rivali del gruppo Carillo-Perfetto. Battista sarebbe stato fermato pochi minuti dopo che le forze dell’ordine erano state allertate su una presunta stesa avvenuta nella zona di via Cannavino, considerato il quartier generale del gruppo Carillo-Perfetto. Sul posto, però, gli investigatori non hanno trovato tracce che confermassero l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Nessun bossolo né, almeno da quanto rilevato, danni a persone o cose. Questo, almeno in un primo momento, aveva fatto ipotizzare che potesse trattarsi di un falso allarme. Poco più tardi, invece, durante un controllo del territorio, il fermo di Battista e, soprattutto, il sequestro dell’arma carica e con la matricola abrasa. Nessuna evidenza che il 23enne possa essere in qualche modo coinvolto nella presunta stesa anche se, spiegano gli investigatori, è ancora presto per escludere qualsiasi pista. Quello che, invece, è certo è che le tensioni tra organizzazioni criminali è tornata a salire dopo alcune settimane di calma apparente. La conferma arriva proprio dal fermo di Battista. Il ragazzo, non un volto sconosciuto alle forze dell’ordine, era considerato, fino a ieri sera, un pesce piccolo, utilizzato soprattutto per lo spaccio di droga. Un reato, questo, che lo aveva fatto finire nei guai agli inizi di ottobre quando, nel tentativo di fuggire da un posto di blocco, lanciò dal finestrino della vettura su cui viaggiava con un complice, un pacchetto di sigarette in cui furono trovati undici grammi di cocaina. Altri due grammi della stessa sostanza stupefacente insieme a una pistola a salve priva, però, del regolamentare tappo rosso, furono sequestrate durante la perquisizione della sua abitazione. Il fatto che ora girasse armato, per gli investigatori, sta a indicare che le cosche si stanno riarmando e che, soprattutto, i fragilissimi equilibri criminali della zona stanno, di nuovo, per saltare.