Agenti del commissariato di polizia di Trani insieme ad agenti della squadra mobile di Bari hanno compiuto 28 perquisizioni domiciliari nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla procura di Trani sul suicidio dell’imprenditore tranese Alessandro Losciale, avvenuto il 30 dicembre scorso.

L’indagine, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Luigi Scime’ mira ad accertare se l’uomo, che si impicco’ in un box che utilizzava come deposito, sia stato indotto al suicidio da una situazione di esasperazione provocata dall’usura. Sono state sottoposte a perquisizione anche 17 persone, tutte indagate per usura, oltre ad altre persone presunte vittime degli usurai stessi. Le perquisizioni, condotte con l’ausilio di unita’ cinofile, si sono svolte oltre che a Trani anche a Bari, Andria, Barletta e Bisceglie e hanno portato al sequestro di numerosi computer e documentazione varia ritenuta utile ai fini probatori. L’inchiesta, inizialmente indirizzata sul reato di istigazione al suicidio, ha poi cambiato orientamento, anche in seguito ai riscontri delle indagini e della autopsia che fu compiuta sul corpo di Losciale. Le 17 persone che risultano iscritte nel registro degli indagati per usura sono, secondo quanto accertato dagli investigatori attraverso la contabilita’ aziendale, i creditori dell’imprenditore.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui