Quando la Prefettura di Caserta sancì l’incompatibilità da assessore di Ernesto Di Serio per la parentela con il sindaco Ernesto Di Mattia, il primo cittadino mise addirittura in discussione con scherno la bontà del provvedimento dell’Ufficio territoriale di Governo. Ora accanto alla decisione del prefetto c’è anche quella del ministero dell’Interno che richiama la nota dei consiglieri di opposizione Iolanda Boerio e Salvatore Lettera. Quest’ultimo sollevò il caso nel corso della prima seduta del civico consesso. Ma Di Mattia lo imbavagliò impedendogli con un atteggiamento dispotico di esporre la sua tesi. A dare ragione ai due esponenti della minoranza ci ha pensato il Viminale.
“Al riguardo – scrivono i funzionari ministeriali – si condividono le osservazioni rappresentate da codesta Prefettura con la nota in riferimento precisando che, nel caso in questione, essendo la moglie dell’assessore una parente del sindaco – in quanto figlia della sorella del primo cittadino – tra il primo cittadino dell’ente e il soggetto che è stato nominato assessore intercorre un rapporto di affinità in linea collaterale di terzo grado, atteso che i parenti di un coniuge sono affini con l’altro coniuge e viceversa”.
Sul piano normativo il ministero dell’Interno dà pienamente ragione a Boerio e Lettera. “Pertanto – si legge nella nota – anche alla luce della disciplina dettata dall’articolo 46, comma 2, e dall’articolo 64, comma 4, del decreto legislativo n. 267 del 2000, nella fattispecie in esame sono ravvisabili gli estremi della prospettata situazione di incompatibilità”. In consiglio comunale il sindaco, mettendo addirittura in discussione l’attendibilità della Prefettura di Caserta, disse di essere convinto di aver ragione. Non gli è andata bene. Ha perso su i fronti.
Mario De Michele
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