«La comunicazione dei dati del bollettino deve essere aggiornata»: lo dice ancora una volta il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri anticipando che le regole «verranno ulteriormente modificare e alleggerite credo molto presto. Vediamo adesso come vanno i contagi e facciamo una distinzione tra positivi e malati, considerando che i positivi non sono malati». Sileri ha quindi ribadito di essere d’accordo con la trasmissione del bollettino quotidiano ma in modo più dettagliato: «È giusto dare il dato ma deve essere dettagliato ed i numeri vanno spiegati. In questo momento – ha concluso – non è il positivo che conta ma il soggetto che va in ospedale, scomponendo però chi vi entra per altri motivi». Il sottosegretario alla Salute ha poi affermato a Domenica In che «la variante Omicron raggiungerà tutti, non c’è scampo. Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo che arrivi un’altra variante, quasi tutta la popolazione avrà incontrato questa variante». Chi «è vaccinato sarà più protetto e potrà avere probabilmente una forma più leggera – ha poi detto Sileri -, ma chi non lo è ha molti più rischi di andare in terapia intensiva». Tutto questo mentre per l’Oms l’Italia è vicina al picco della variante Omicron.

La pandemia «non è ancora finita – ha detto Sileri – ma il progressivo emergere della variante Omicron sulla Delta ne sta cambiando i connotati, rendendo opportuno un aggiustamento delle nostre strategie. La comunicazione dei dati deve essere aggiornata» e «la nuova fase dell’epidemia deve portarci entro breve a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali». «Sono d’accordo sulla necessità della revisione» delle regole che «potrà essere fatta nei prossimi giorni, forse entro un paio di settimane, con una distinzione tra coloro che sono positivi al virus ed i malati – ha poi affermato Sileri, intervenendo a Domenica In -. Questo ce lo consente la variante che circola oggi». Il punto, ha sottolineato Sileri, «è che ad oggi circolano sia la variante Omicron che la Delta e la Delta dà problemi. La maggioranza di coloro che sono in intensiva sono infatti in gran parte infettati dalla Delta e non vaccinati. Vanno in intensiva anche infettati da Omicron, ma è meno probabile». Il Covid «non è diventato una ‘banale’ influenza – ha detto ancora Sileri – e le sue conseguenze su chi non è immunizzato, anche se giovane e in buona salute, possono essere molto serie». «In paesi come l’Italia e la Grecia ci stiamo avvicinando moltissimo al picco» della variante Omicron. Lo ha detto il direttore di Oms Europa Hans Kluge a ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3, sottolineando che è «molto probabile che il picco in Europa arrivi prima di quanto previsto», ossia «entro 2-3 settimane». Kluge ha poi lodato la strategia del governo e del ministro della Salute Roberto Speranza contro la pandemia. «La strada seguita dall’Italia è quella giusta, con le vaccinazioni, le terze dosi, le mascherine», ha detto, sottolineando poi che le «scuole devono essere le ultime a chiudere».

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